di Monia Lauroni
Caduta nella rete, metaforicamente parlando, una donna di 43 anni residente nel capoluogo.
La storia pare quella di un film romantico: una donna sedotta e innamorata e un presunto ufficiale dell’esercito statunitense, di stanza in Siria, fatto prigioniero durante una missione.
Larry Brooks – ‘nome d’arte’ dell’ufficiale – aveva da mesi instaurato tramite Facebook e poi per via telefonica una sorta di storia sentimentale. A senso unico: quello di spillare più soldi possibile.
Si diceva innamorato ma non poteva raggiungerla in Italia perché prigioniero ed impossibilitato a pagare la sua liberazione che ammontava a ben 90.000 euro.
Una farsa andata avanti per mesi, fino al momento in cui la donna, accecata dall’amore per il suo ufficiale decide ‘eroicamente’ di accendere un mutuo e pagare il presunto riscatto inviando in diverse tranche al ‘prigioniero’ la somma che avrebbe dovuto salvarlo.
Peccato però che l’ ufficiale della truffa, una volta ricevuto l’intero bottino si è liberato sì, ma della povera donna.
Sparito nel nulla, lasciando un cuore infranto e un mutuo di 800 euro mensili da saldare.
Da qui la denuncia alla Polizia Postale e l’amara verità. Larry Brooke non era altro che un’ organizzazione malavitosa composta da otto persone e che tramite ‘truffe romantiche’ aveva già messo nel sacco 32 donne.
L’unico lieto fine è quello dell’arresto dell’intera banda di truffatori.
Resta il disgusto per la vigliaccheria di questi criminali che approfittano delle fragilità altrui. Studiano piani deprecabili convinti di poter sempre farla franca. Per fortuna non è sempre così.