“Sarà possibile” dà voce – per un giorno – all’esasperazione e alla disperazione del popolo palestinese con l’evento “Terre senza frontiere” che si è tenuto nei giorni scorsi alla Casa della Cultura e dei Giovani di Palazzo Bacchetti tra testimonianze, fatti storici, un dibattito aperto, proiezioni e letture sulla Palestina, da decenni vittima dell’oppressione e della restrizione delle libertà, e oggi anche di una guerra ingiusta, crudele, orrifica.
L’evento – organizzato da “Sarà Possibile” Anagni in collaborazione con “Possibile Palestina” – ha visto la partecipazione di un folto ed interessato pubblico che ha fittamente riempito la sala e che ha ascoltato dalla viva voce dei relatori – come quella dell’anagnina Michela Rosi, ricercatrice – testimonianze e frammenti di storia di un popolo oggi straziato dalla disperazione, dalle urla e dai pianti laceranti dei bambini, dalle grida dei padri e delle madri chini sui corpi senza vita dei loro figli, dalle macerie di città, scuole, ospedali bombardati e di corpi mutilati senza vita.
Negli ultimi quattro mesi e mezzo – infatti – l’operazione israeliana che ha seguito l’attacco terroristico di Hamas a Israele del 7 ottobre 2023 ha provocato la morte di oltre 30.000 palestinesi (di cui il 70% donne e bambini) tra Gaza e i territori occupati della Cisgiordania, “una terra occupata, confiscata, calpestata, sventrata e martoriata – si è detto nel corso dell’evento di “Sarà Possibile” – una terra senza frontiere di un popolo con profonde radici, nel dolore di una storia sepolta viva”.
Ad introdurre i lavori, la coordinatrice del comitato “Sarà Possibile” di Anagni, Sara Missori; a seguire, gli interventi di Luisa Morgantini (AssoPacePalestina); Marco Vassallotti (Possibile); Angelica Giombini (operatrice ONU); Michela Rosi (ricercatrice presso Palestian central bureau of Statistics di Ramallah).
L’evento, moderato da Emanuele Ricchetti, ha assunto un tono assai suggestivo nei momenti dedicati alle letture affidate a Cecilia Gatto, Chiara Sordi e Marta Morini.
Con l’occasione, è stato allestito un banchetto per la raccolta di firme a sostegno di una legge di iniziativa popolare per chiedere allo Stato italiano il riconoscimento dello Stato di Palestina.