Sono terminate le indagini preliminari relative all’inchiesta sulla gestione dei rifiuti legata alla società Tac Ecologica che faceva capo all’ex amministratore Alfredo Coratti, ora agli arresti domiciliari; a firmare il provvedimento, che arriva solo pochi giorni dopo l’interruzione del servizio tra la società e oltre venti comuni laziali, tra cui molti ciociari, i pubblici ministeri Vittorio Misiti e Barbara Trotta. Nelle maglie della intricata inchiesta, anche il sindaco di Anagni Daniele Natalia al quale viene contestato il reato di corruzione: il primo cittadino, infatti, avrebbe “proposto” il nominativo di un amico alla società Biemme, la società di raccolta rifiuti di cui amministratore di fatto è Luciano Bellardini, e il figlio Mattia legale rappresentante, entrambi arrestati nella operazione “Urban Waste”.
“Il nostro primo cittadino ci è caduto di nuovo – si legge in una nota inviata a questa redazione dalla segreteria del Partito Democratico di Anagni – qualche anno fa un imprenditore di Anagni denunciò l’allora vicesindaco Natalia per aver, a suo dire, esercitato pressioni sullo stesso abusando del suo potere che rivestiva: quel procedimento si concluse poi con la prescrizione.
Oggi a distanza di pochi anni apprendiamo dalla stampa che lo stesso Natalia potrebbe a breve essere chiamato ad affrontare un nuovo procedimento e questa volta l’accusa nei suoi confronti sarebbe per corruzione.
Alla luce di tutto questo ora capiamo perchè il Sindaco non ha mai risposto alle nostre sollecitazioni in cui chiedevamo di riferire alla cittadinanza e di fare chiarezza; noi del pd vigileremo e saremo pronti nel caso di rinvio a giudizio del sindaco a chiedergli un passo indietro per il bene di Anagni e dei suoi cittadini”.
Operazione “Urban Waste”, terminate le indagini preliminari relative all’inchiesta sulla gestione dei rifiuti legata alla società Tac Ecologica: al sindaco di Anagni Daniele Natalia contestato il reato di corruzione
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