Una notizia che, per quanto attesa, ha messo in allarme e ha creato scompiglio in mezza provincia, o – almeno – in quei venti Comuni (circa) il cui servizio di raccolta di rifiuti solidi urbani è, anzi è stato, finora garantito dalla Tac Ecologica. IN una lettera inviata dal dott. Fabrizio Iapoce, amministratore giudiziario dell’azienda, agli stessi Comuni e alle Unioni di Comuni, “l’impossibilità, allo stato, di proseguire il servizio con ogni conseguenza sulla sopravvivenza dei contratti esistenti tra i Comuni e Tac Ecologica, che dovranno per l’effetto ritenersi sciolti ed inefficaci. Ferma ogni riserva già espressa – si legge ancora nella lettera – si resta ovviamente a disposizione di ogni singolo Comune per ogni occorrenza necessaria o anche solo utile a tutela del servizio pubblico, al fine di evitare o anche solo diminuire i pregiudizi dei territori interessati”.
Tra i primi a (tentare di) correre ai ripari, il sindaco di Patrica Lucio Fiordalisio e quello di Sgurgola Antonio Corsi. Scrive Fiordalisio su Facebook:
Dello stesso tono la comunicazione del primo cittadino di Sgurgola Antonio Corsi:
Ed eccolo, il documento allegato:
Questi i Comuni a cui è stata inviata la comunicazione di cui sopra: Agosta, Amaseno, Arnara, Atina, Basciano, Bassiano, Blera, Trivigliano, Farnese, Capodimonte, Morro D’Oro, Vico nel Lazio, Sutri, Cervaro, Fumone, Guarcino, Collepardo, Torre Cajetani, Sgurgola, Fontana Liri, Maenza, Nepi, Fiuggi, Piglio (il cui servizio però, ad oggi, è svolto dalla ditta Lavorgna), Paliano, Serrone (il cui servizio, però, ad oggi è svolto dalle ditte Ambiente, Energia, Territorio spa e dalla Sangalli), Trevi, Unione dei Comuni della Valle Ustica, Unione Antica Terra di Lavoro.
Una situazione paradossale, la cui risoluzione non avrà certamente tempi brevi né sarà facile da affrontare.