Si è respirata l’aria delle grandi occasioni sabato e domenica ad Anagni per il convegno “Chiesa e Politica” organizzato dalla Fondazione Magna Carta nell’ambito degli incontri “A Cesare a Dio”. La Fondazione Magna Carta, fondata da Marcello Pera, è presieduta dal 2003 dal senatore Gaetano Quagliariello e si connota come un pensatoio, un “luogo di formazione e ricerca di ispirazione liberale” sensibile alle suggestioni politico-culturali del cattolicesimo sociale e popolare, “schierato senza suggestioni culturali e prudenze con il centro-destra”.
La Fondazione Magna Carta ha scelto Anagni come palcoscenico degli annuali incontri intitolati “A Cesare a Dio” con un appuntamento stavolta dedicato al rapporto tra Chiesa e Politica. Il sindaco Daniele Natalia ed il presidente del Consiglio comunale Giuseppe De Luca aprendo i lavori sabato pomeriggio hanno sottolineato come Anagni sia stata nel corso della storia più volte sede dell’incontro-scontro tra i “due soli” temporale e spirituale così come la Sala della Ragione legata all’epopea della Lega lombarda e dell’imperatore Federico Barbarossa, nonché ai fatidici giorni dello schiaffo a Bonifacio VIII del 1303.
Nel corso dei due giorni di lavori si sono succeduti interventi di spessore a cominciare dalle tre relazioni introduttive sui pontefici Giovanni Paolo II, Benedetto XVI e Francesco I tenute rispettivamente da Eugenia Roccella, Eugenio Capozzi e Sandro Magister per proseguire con quelli dei numerosi discussant presenti. Riflessioni al quale non è mancata la presenza anagnina con la relazione sulla storia della presenza dei cattolici nella politica italiana della professoressa Vera Capperucci, docente di Storia Contemporanea alla LUISS Guido Carli di Roma.
Al termine della prima giornata dei lavori gli illustri ospiti hanno ammirato le bellezze di Anagni grazie alla guida del professor Lorenzo Proscio.
Nel convegno è stato sottolineato più volte che il compito dei cattolici e di quanti si riconoscono nei valori della tradizione cattolica pur proveniendo da altre aree politiche sia quello di opporre un “pensiero forte” al “pensiero debole” della società linquida e del mondo postvaloriale odierno. Così come fondamentali sono state le riflessioni sulla reazione dei cattolici rispetto alla legislazione più avanzata in materia di diritti civili e questioni etiche, sulla necessità di ripensare il capitalismo alla luce dei valori insiti nella Dottrina Sociale della Chiesa o sul rapporto contrastato degli ultimi anni tra la “base” dei fedeli ed il papa, dunque sulle percezioni della fede e dell’impegno pubblico dei laici e della “struttura ufficiale” della Chiesa. Questioni di strettissima attualità, essenziali per comprendere lo scenario politico di tutti i giorni ed i grandi temi, che hanno riportato Anagni al centro del dibattito politico-culturale nazionale.
articolo e foto a cura di Filippo Del Monte