Grido di allarme ed appello al mondo politico da parte di sindacati, imprenditori e rappresentanti dei lavoratori in materia di autorizzazioni ambientali, SIN e procedure burocratiche. Si sono riuniti attorno ad un tavolo e dopo aver raccolto le testimonianze di alcune Rsu di aziende del territorio in particolare Marangoni, Chemi di Patrica, Squibb, hanno preso carta e penna inviando una lettera al Premier Giuseppe Conte ed al presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti. Nella lettera si chiedono certezze sul SIN che va a scontrarsi con un territorio riconosciuto Area di Crisi Industriale Complessa, tempi piu’ veloci per le autorizzazioni ambientali e soprattutto legge e regolamenti piu’ chiari dove a decidere sia una persona o un Ente che abbia competenze e capacità specifiche. Spesso secondo gli industriali le Conferenze dei Servizi si riducono a riunioni con tanti partecipanti senza competenze tecniche. Tra i casi piu’ eclatanti segnalati dai rappresentanti dei lavoratori quello del termovalorizzatore Marangoni di Anagni e della Chemi di Patrica.
Per la Marangoni di Anagni ha parlato il lavoratore e rappresentante Ugl Gianfranco Giuliani che ha sottolineato come Marangoni attenda da quasi cinque anni il rinnovo della licenza per il termovalorizzatore malgrado diverse analisi abbiano confermato che non ci siano sostanze inquinanti sopra i valori limiti e malgrado ben due conferenze dei servizi nel corso del tempo con esito positivo. Il termovalorizzatore di Anagni ha aggiunto Giuliani ha avuto ben 75 controlli negli ultimi tempi. Questa lungaggine nell’ottenere il rinnovo delle autorizzazioni che ha portato la proprietà ad aprire ad ottobre la procedura di licenziamento per i 12 lavoratori. Procedura che ha toccato indirettamente anche lo stabilimento di Ferentino. Per la Chemi di Patrica i rappresentanti dei lavoratori hanno sottolineato come l’azienda da cinque anni attenda l’AIA (Autorizzazione Impatto Ambientale). Una situazione che ha portato la proprietà a riflettere su un possibile abbandono del territorio con conseguenze che sarebbero gravissime dal punto di vista occupazionale. Tra diretti ed indotto si perderebbero oltre 500 posti di lavoro.
All’iniziativa hanno preso parte, inoltre, le Rsu di importanti aziende toccate da tali problematiche: Bristol Meyers Squibb, Saxa Gres, Chemi e Marangoni di Anagni. Insieme ai sindacati, a dimostrazione che la battaglia per lo sviluppo, crescita, occupazione e tutela ambientale sono interessi comuni, anche Unindustria, con il Presidente dell’Area Territoriale di Frosinone Giovanni Turriziani.
Nel corso dell’incontro è stato evidenziato come la complessità ed estensione del SIN rendano incompatibili le procedure amministrative ordinarie previste per gli interventi edilizi e di bonifica con la necessità di rilancio ambientale, economico ed occupazionale di un territorio già riconosciuto area di crisi industriale complessa. Inoltre, è stata messa in risalto l’incompatibilità dei lunghissimi tempi di rilascio delle autorizzazioni ambientali con le esigenze di investimento delle imprese.
“Con questa iniziativa – dichiara Mauro Piscitelli UILTEC – abbiamo voluto far emergere la necessità di fare sistema tra imprese, lavoratori, politica, istituzioni, affinché si realizzi nel territorio una capacità di risposta alle esigenze che crescita e sviluppo ci impongono. Superare il blocco che alcune forme di potere esercitano sul tessuto lavorativo è un imperativo cui nessuno può sottrarsi. Decisione e responsabilità devono essere al centro di ogni agire istituzionale, votato al bene del territorio”.
Vicenzo Farina FILTCEM CGIL ha aggiunto: “All’iniziativa già intrapresa tempo addietro, segue l’incontro di oggi, dove abbiamo nuovamente sollecitato gli organi competenti a dare risposte alle innumerevoli istanze di alcune aziende, soprattutto farmaceutiche, relativamente al rilascio delle autorizzazioni ambientali. Auspichiamo, a questo punto, che gli organi competenti saranno sollecitati a dare tali risposte. Non vogliamo che vengano disperse le nobili intenzioni di imprese che vogliono investire sul territorio per favorire occupazione e aumento della produzione. Dobbiamo remare tutti dalla stessa parte per non distruggere quel poco che è rimasto di positivo”.
“Sollecitiamo una cabina di regia sulle autorizzazioni ambientali – dichiara Antonella Valeriani FEMCA CISL – Nel frattempo, c’è la necessità di sedersi ad un tavolo e anticiparne i tempi, al fine di agire il più velocemente possibile. Stiamo infatti rischiando di perdere investimenti importanti a causa delle lungaggini dell’iter. Le aziende ormai stanno delocalizzando e si rischia di perdere un patrimonio prezioso che invece dovrebbe trovare il suo sviluppo sul nostro territorio. Non vogliamo attribuire responsabilità, ma fare in modo che non si perdano importanti occasioni”.
“Il problema è proprio questo: rischiamo di perdere definitivamente investimenti a causa della burocrazia – rincara Enzo Valente UGL CHIMICI – non c’è più tempo da perdere. Il nostro territorio non può permettersi di impoverirsi ulteriormente facendo scappare chi c’è e chi vorrebbe puntare sulla provincia di Frosinone per sviluppare i propri progetti industriali. Occorre il buonsenso da parte di tutti”.
“E’ importante che sindacati e imprese si siano uniti su un problema che non può più essere rinviato ma che va affrontato e risolto definitivamente – dichiara il Presidente di Unindustria Frosinone Giovanni Turriziani – pensiamo che la situazione non sia più tollerabile ed è per questo motivo che sulla questione Sin e autorizzazioni ambientali coinvolgeremo il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte ed il Presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti, ai quali ci preme denunciare come, ad oggi, la mancata definizione di procedure efficaci ed efficienti per la gestione degli interventi edilizi e di bonifica in un SIN che vede un così elevato numero di soggetti coinvolti, ha fatto emergere tutti i limiti delle procedure ordinarie attualmente previste, incapaci di garantire la chiusura in tempi accettabili degli innumerevoli procedimenti amministrativi avviati. Inoltre è necessario rendere le tempistiche di rilascio delle autorizzazioni ambientali compatibili con le esigenze delle aziende, provvedendo, o ad individuare la Regione come unico soggetto responsabile al rilascio delle autorizzazioni ambientali, oppure, a dotare la Provincia di Frosinone del personale necessario per istruire le pratiche. Non possiamo più perdere tempo, bisogna agire al più presto, onde evitare che il nostro territorio venga ulteriormente penalizzato”.