Tempo di bilanci, ma anche di progetti: con l’inizio del 2020 abbiamo colto l’occasione per fare due chiacchiere con il segretario provinciale della CISL di Frosinone, Enrico Capuano, che ha parlato con la solita disponibilità e schiettezza delle prospettive economiche ed occupazionali della ciociaria e ci ha confermato l’indiscrezione – che speriamo possa diventare presto realtà – che su Anagni potrebbero arrivare ad investire tre società multinazionali operanti nei settori della logistica e della farmaceutica. Potrebbero se dovesse tutto andare per il meglio creare nuovi posti di lavoro, circa 500: non male in un territorio dove il tasso di disoccupazione è molto alto. “Ma la politica – spiega Capuano – dovrà fare la sua parte, non deve stare a guardare e deve favorire gli investimenti e garantire a chi volesse investire servizi ed infrastrutture”. Il problema più urgente da risolvere resta, però, per il sindacato in questi primi giorni del 2020 il rifinanziamento della mobilità in deroga che scade domani – 2 gennaio – per circa 1600 ciociari. Sono tutti disoccupati che hanno avuto la misura dell’ammortizzatore sociale essendo la Ciociaria Area di Crisi Industriale complessa.
Segretario, che ne sarà di loro?
Per quanto riguarda la mobilità in deroga per il 2020 è passato un emendamento contenuto nella Finanziaria del Governo che rifinanzia la misura. Ma al momento disponibili ci sono 10 milioni di euro disponibili per tre regioni: Lazio, Sicilia e Sardegna. Troppo pochi, si potranno coprire solo pochi mesi. In sede di contrattazione chiederemo a Governo e Regione Lazio di mettere a disposizione fondi capaci di coprire tutto il 2020. Da questo punto di vista sono fiducioso. Quello che invece mi lascia molti dubbi, sono invece sia l’attivazione delle politiche attive che temo resteranno solo chiacchiere ed i progetti di pubblica utilità negli Enti pubblici per gli over 58. I Comuni – e questo è comprensibile senza aiuto dal Governo e dalla Regione Lazio – non possono permettersi assunzioni a proprie spese.
C’è poi il tema delle autorizzazioni ambientali e della burocrazia lenta…
Come abbiamo modo di vedere in incontri pubblici con le altre sigle sindacali e con Unindustria, la burocrazia è il vero male dell’Italia. Tempi lunghi per le autorizzazioni che rischiano di mandare a monte milioni di euro di possibili investimenti. Per quanto riguarda le competenze ambientali sono passate dalla Regione Lazio alla Provincia.
Sarà un bene?
Penso che senza personale specializzato e fondi non si vada da nessuna parte. Troppo spesso scuola e mondo del lavoro camminano su binari differenti. Non va bene. Ci sono per esempio posti di lavoro nel settore metalmeccanico, ma non si trovano spesso qualifiche richieste.