“Sabato 11 gennaio ore 11.00 la valle del Sacco e la valle Galeria scendono in strada! Nulla è ancora perduto, ma dobbiamo dire chiaro e forte che per la discarica di Colleferro vogliamo garanzie con un provvedimento definitivo dopo il 15 gennaio! Non dobbiamo andare dietro a ogni ipotesi giornalistica, ma abbiamo sempre sostenuto che la linea portata avanti dal Sindaco Sanna è troppo rischiosa e ci espone oggi a una ipotesi di proroga!”. A comunicarlo il Comitato Residenti Colleferro, che continua: “Una dimostrazione indetta dai cittadini di Colleferro e della valle del Sacco per la salute e l’ambiente. Denunciamo la mancanza di chiarezza del nuovo piano rifiuti regionale! Non si sa come volete chiudere colle Fagiolara e intanto aprite un compound industriale, una beffa!
Mentre si attende la bonifica del SIN da 30 anni, il cromo esavalente resta sotto colle Sughero e si continua ad avvelenarci con i miasmi della discarica e con un forte incremento di traffico di mezzi pesanti! Che cos’è il compound industriale? È un impianto per il recupero di materiali da scarti di rifiuti (?!) e che come cittadini non vogliamo.- continuano –
Il Comune di Colleferro lo vuole solo un po’ più piccolo di taglia, non da 500 mila ton ma da 220.
Sanna però smentisce le sue parole di oggi e a volte sì a volte no si ricorda che la valle del Sacco è “un territorio martoriato”, così martoriato da essere il buono polo dei rifiuti regionali!
IL COMPOUND INDUSTRIALE DI COLLEFERRO UNA DOTE AI COMUNI DI PALIANO GENAZZANO ANAGNI
Il nuovo compound industriale di Colleferro è l’impianto sul quale si regge la strategia del piano rifiuti della Regione e che andrà a regime non prima del 2022.
Della tecnologia dell’impianto si sa solo che è miracolosa e che tratterà scarti e sovvalli provenienti dai TMB “tradizionali” di tutto il Lazio (in specie AMA di Roma Capitale) per 220 mila tonnellate l’anno.
Dal 2022 tutta la monnezza dei TMB della Regione passerà attraverso il nuovo compound, con il quale la Regione Lazio intende riconvertire gli inceneritori di Colleferro (DGR n. 614 del 26.10.2018), una verità amara per mesi smentita dalla Giunta Sanna. Un mega impianto come gesto di “riconciliazione” dopo l’era degli inceneritori!
L’obiettivo è il recupero di materia e di energia da rifiuti provenienti dai TMB (trattamento meccanico biologico), finalizzato alla produzione di biometano e CSS /MPS (combustile solido secondario e materie prime seconde).
Il miracoloso compound prevede un digestore anaerobico, produzione di biometano e una discarica di servizio, un ciclo dei rifiuti superato. La Regione, finanziando il compound, sta disincentivando la raccolta differenziata, che i Comuni non avranno interesse a portare avanti!
Quanto alla sua collocazione, si prevede nasca in un’area a disposizione della società regionale Lazio Ambiente spa.
Un impianto per il trattamento dei rifiuti imporrà comunque il ricorso ad una discarica, che deve essere anche a disposizione dei 4 impianti previsti dal Consorzio intercomunale Minerva e potrebbe forse essere ancora utilizzata colle Fagiolara, se dopo il 15 gennaio 2020 non verrà chiusa con un procedimento amministrativo formale.
Quali rifiuti arriveranno nel compound e da dove? L’impianto tratterà gli “scarti” già lavorati da altri TMB regionali, soprattutto dagli impianti di AMA spa, e quindi i rifiuti romani. Dagli scarti, poveri e sporchi, si produrrà comunque una parte di CDR/CSS da bruciare nei cementifici o in altri impianti e una quota non recuperabile finirà in discarica (se non è colle Fagiolara è forse Mad di Roccasecca?)