Non è piaciuta a tutti – anzi, in realtà quasi a nessuno – il provvedimento con la quale il primo cittadino di Ferentino Antonio Pompeo ha imposto, in attuazione della relativa direttiva europea e del piano per il risanamento della qualità dell’aria della Regione Lazio, tutta una serie di rigide prescrizioni che limiterebbero, di fatto, il normale svolgimento della vita cittadina. Con un post su Facebook Pompeo spiega che “i merito alle ordinanze che l’amministrazione comunale di Ferentino ha adottato negli ultimi giorni a seguito degli sforamenti dei livelli di PM10, si evidenzia che si tratta non di provvedimenti discrezionali che il sindaco può decidere a suo piacimento – questo sì, quello no – ma sono atti obbligatori che rientrano nel Piano di Intervento Operativo Comunale, il quale recepisce OBBLIGATORIAMENTE quanto stabilito nel Piano di risanamento della Qualità dell’Aria della Regione Lazio (DGR 164 del 5/3/2010) e nella nota della Direzione Regionale Ambiente e Sistemi naturali, prot. n. 635053 del 20/12/2016, della quale si riportano di seguito i contenuti:
Oltre alla regolamentazione della circolazione delle autovetture, da oggi entra in vigore il divieto anche per lo svolgimento delle attività sportive all’aperto e quello relativo alla sosta e alla fermata nei pressi delle scuole.
“Un’ordinanza illogica che non rispetta il Piano di Intervento Operativo comunale, tantomeno le direttive in materia della Regione Lazio ma soprattutto i diritti costituzionali della libera circolazione delle persone, in assenza di vere e proprie emergenze”, tuona, dall’opposizione Maurizio Berretta (Lega). Che – poi – aggiunge: “ad Antonio Pompeo chiedo pubblicamente innanzitutto di chiedere formalmente scusa alla città per tutti i disagi causati ed limiti dimostrati nell’occasione, ma soprattutto di revocare entro domani mattina, prima dell’apertura delle scuole, l’insensato provvedimento che in calce porta la sua firma. Un’ordinanza poco chiara, per quanto riguarda le fermate e soste delle autovetture nelle aree prossime alle scuole della Città, e lesiva per quanto riguarda il divieto delle attività sportive all’aria aperta, anzi il Primo cittadino è stato anche omissivo nei confronti delle associazioni sportive, in quanto aveva l’obbligo legislativo di comunicare alle stesse il provvedimento, ma se n’è ben guardato.
E’ riuscito a buttare nel caos una Città intera, oggi abbiamo assistito a matrimoni fermati dai divieti d’accesso, e proseguiti rigorosamente a piedi, a società sportive professionistiche, dilettantistiche e amatoriali, che ancora non sanno se possono svolgere le attività agonistiche o meno, a seri dubbi sullo svolgimento delle manifestazioni sportive d’interesse provinciale fissate a partire da domani, la terza edizione della “School Cup Benito Stirpe” organizzata dal Frosinone Calcio, con la partecipazione delle scuole superiori della provincia, senza considerare la riapertura delle scuole, dopo il week-end.
Sarebbe opportuno che il Sindaco prima di qualsiasi provvedimento restrittivo sulla Città, faccia spegnere, nei giorni di sabato e domenica, con gli uffici chiusi, i termosifoni a casa sua, nel Palazzo comunale, e abbassare le temperature “esotiche” all’interno dell’ufficio tecnico comunale, a volte vicine ai 25 gradi (il limite imposto dallo stesso è 18°). I concittadini debbono essere informati sul fatto che a Ferentino da circa 6 anni è stata rimossa l’unica centralina di rilevamento delle Pm10 (ubicata a Sant’Agata), che su tutto il territorio comunale non vengono fatte rilevazioni da Pm10 da quella data (contrariamente ai comuni limitrofi) ad eccezion fatta per via Pietralata.
La Lega Ferentino si mette a disposizione dell’Amministrazione comunale per concertare scelte vere e reali per la tutela della salute pubblica, a partire dall’installazione in modo omogeneo sulla città di rilevatori di Pm10, a scelte in seno alla viabilità, al trasporto pubblico locale ed a tutte quelle misure idonee, frutto però di un confronto plurale e di una visione d’insieme sulla programmazione in tema ambientale. Contrariamente, nel caso in cui lo stesso non provvederà alla rivisitazione dell’ordinanza nell’immediato, senza indugio, interesseremo le Istituzioni competenti sovraordinate”.