Si sta cercando di scoprire la verità riguardo a quanto accaduto nei giorni scorsi nel periferico e popoloso quartiere di san Bartolomeo di Anagni. Gli avvelenatori di animali potrebbero dunque avere i giorni contati, questa almeno è la speranza di molti. Tutto è cominciato a seguito della segnalazione del ritrovamento di un cane di proprietà di una famiglia del posto, morto a seguito di un presunto avvelenamento. Su quanto accaduto stanno cercando di fare piena luce gli agenti della Polizia Locale di Anagni agli ordini del dott. ten. Roberto Necci; nell’arco di pochi anni, diversi sono stati gli animali morti dopo aver ingerito bocconi avvelenati. In un caso specifico – avvenuto qualche anno fa – a provocare la morte di una cagnolina randagia del quartiere fu una polpetta riempita di pezzi di vetro da qualcuno purtroppo rimasto ignoto: quell’episodio sconvolse talmente tanto l’opinione pubblica che ad Anagni accorsero da ogni dove truppe di animalisti che manifestarono lungamente sotto al portico comunale. Sempre più spesso la cronaca racconta di poveri animali morti per aver ingerito bocconi avvelenati. Una pratica abominevole a cui però si sta cercando di correre ai ripari. L’ultimo caso in ordine di tempo ha ferito in maniera insanabile una famiglia del posto, madre e padre giovanissimi e due splendide bambine: tutti addolorati per la perdita, a causa di una vile mano, di un cagnolino di razza pincher, “buonissimo ed affettuosissimo, che sapeva anche sorridere”, spiegano.
L’episodio in questione risulta ancor più grave se si considera che la zona dove è accaduto è residenziale e ospita anche un parchetto, una scuola, una chiesa ed è assai frequentato da bambini, e che le polpette di veleno spesso hanno forma di caramella.
“Se un bambino tocca le caramelle avvelenate, muore”, ha lamentato una cittadina, raccontando quanto accaduto all’ultimo animale. “Era un cagnolino di piccola taglia che teneva compagnia a due bambine che ora soffrono moltissimo per questa perdita; per quella famiglia quel cagnolino era come un figlio”.
In attesa di fare piena luce sul caso, molti sono stati gli utenti di Facebook che, fedeli ai resoconti dei veterinari, hanno ribadito la necessità di posizionare delle telecamere di vigilanza nell’area, onde rendere la zona più sicura.