Pubblichiamo di seguito integralmente la nota stampa inviata a questa redazione dalla Federazione Italiana Ambiente e Bicicletta di Frosinone:
Con il 2020 è tornato prepotentemente alla ribalta il problema dell’inquinamento da polveri sottili. Una questione che Fiab Frosinone (Federazione Italiana Ambiente e Bicicletta) sente propria fin dalla nascita essendo un’associazione cicloambientalista.
Frosinone ha ormai consolidato il suo primato in fatto di smog e la cura dell’ “ora d’aria”, ovvero le domeniche ecologiche o le targhe alterne non sembrano aver sortito gli effetti sperati, considerati i livelli registrati dalle centraline.
Non poteva essere altrimenti, in quanto si tratta di provvedimenti tampone, applicati in ottemperanza alle direttive europee e nazionali, e non strutturali.
Nei giorni ordinari i flussi di traffico continuano a muoversi in maniera massiccia dai centri limitrofi verso il capoluogo, amplificando il numero di veicoli circolanti. E di certo soltanto le annunciate piste ciclabili non potranno bonificare l’aria, ma è necessaria una serie di profondi interventi sulla mobilità cittadina. Ne proponiamo alcuni, senza presunzione ma al solo scopo di contribuire a far respirare Frosinone e rendendoci nuovamente disponibili ad un confronto diretto con gli amministratori e i cittadini, convinti della urgente elaborazione di un Piano urbano di mobilità sostenibile.
1 – Disincentivare l’utilizzo delle automobili considerando che la percentuale di auto circolanti è pari a 76,8 per cento abitanti (fonte osservatoriopums.it) mentre la media nazionale è di circa 63. Scelta coraggiosa che finora nessuno ha mai adottato a Frosinone. Le isole pedonali sono il primo passo, ma è la gestione del quotidiano a dover essere rivisitata regolamentando gli ingressi nell’area urbana e convogliando le auto nei parcheggi periferici serviti da frequenti mezzi pubblici e connessi ad una rete ciclabile e/o pedonale.
Più severità e intransigenza verso le soste vietate e in doppia fila. Istituzione di Zone 30,. Strade scolastiche e Isole pedonali.
2 – Incentivazione alla mobilità attiva attraverso sconti, rimborsi e premi.
3 – Più sicurezza per pedoni e ciclisti agli incroci e sulle strade con attraversamenti con dossi, restringimenti di carreggiata, segnaletica ben visibile.
4 – Attività di promozione e informazione sulla mobilità attiva che stimoli un profondo salto culturale.
Ciò che incide sull’inquinamento e la vivibilità di una città è il minor numero di macchine e non soltanto i chilometri di piste ciclabili. Meno auto sulle strade, e quindi più ciclisti e pedoni in circolazione, non significa soltanto meno veleni nell’atmosfera, ma anche più sicurezza.
Frosinone è autocentrica: più della metà del suolo della città è dedicato a strade, parcheggi, stazioni di servizio, ma oltre a rubare spazio, le auto rubano anche la bellezza del paesaggio, l’aria, il silenzio e vite umane.