“La scena, in bianco e nero, è di quelle consegnate, normalmente, alla memoria storica della cinematografia moderna – ha dichiarato il sindaco di Frosinone, Nicola Ottaviani – Tutt’intorno, macerie, disperazione, violenza, saccheggi: la rappresentazione della follia umana non potrebbe essere più cruda e più spietata, complice anche l’assenza di colori. La presa di coscienza del protagonista, l’imprenditore Oskar Schindler, dell’immane tragedia collettiva in atto, avviene sotto i nostri occhi. Gli stessi occhi che seguono la traballante e straziante traiettoria di una bambina con un cappottino rosso – unica macchia di colore impressa sulla pellicola – che immaginiamo confusa, persa, tremante, impaurita, mentre si fa largo tra corpi che cadono a terra, tra i rumori degli spari e di una umanità dolente condotta al massacro. Quel cappottino rosso, che ritroveremo poi all’interno della narrazione del film di Spielberg che tutti conosciamo, Schindler’s list, ci ricorda l’immane tragedia non solo collettiva ma anche individuale consumatasi, nel nostro continente, poco meno di un secolo fa. Ci ricorda che dietro parole come “olocausto”, “sterminio”, “Shoah”, esistono le storie di ciascun essere umano che è stato sacrificato sull’altare di una ideologia carica di violenza, di odio, di sofferenza, di disumanità. E proprio attraverso il ricordo, possiamo ristabilire il primato di valori come la pace, la coesione sociale, la solidarietà e, soprattutto, della cultura dell’ascolto dell’altro, che devono continuare a costituire le fondamenta del nostro vivere civile e di una società effettivamente moderna”.
Shoah, il sindaco di Frosinone Nicola Ottaviani: “l’obbligo della Memoria”
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