E’ grazie a Greta Thunberg e a milioni di giovani che il tema dei cambiamenti climatici si è imposto oggi all’attenzione. Affrontarlo significa mettere in discussione quel modello economico, sociale, culturale che provoca quegli effetti sul clima e che si fonda sul dominio del mercato, sull’aumento delle diseguaglianze, sulla competizione e la concorrenza come valori, che considera il pianeta Terra un oggetto da sfruttare.
Si spiegano così, nonostante l’evidenza dei fatti, le resistenze fortissime che hanno finora bloccato le scelte necessarie ad invertire la tendenza. Ritornano d’attualità le parole profetiche di Alex Langer che tanti anni fa già parlava di “conversione ecologica” dell’economia e della società. Ma se questa è la sfida bisogna essere in grado sia di avanzare valori, idee, proposte, sia di costruire un fronte ampio capace di battere resistenze e interessi oggi dominanti. La vicende dell’ Ilva di Taranto e della Valle del Sacco , come quelle di tutti i SIN (Siti di interesse nazionale) ci dice drammaticamente che senza un’alleanza tra Ambiente e Lavoro non c’è nè giustizia ambientale nè giustizia sociale, ma solo arretramento.
Non bastano quindi le frasi fatte che quasi tutti pronunciano o dietro cui si nascondono, ma essere capaci di rendere concreto, credibile, forte e desiderabile quel mutamento che i tempi richiedono.
E’ oggi questa la frontiera di una sinistra degna di questo nome, di una sinistra che non ha rinunciato a cambiare lo stato delle cose.
Sinistra Italiana Lazio, in previsione del suo congresso nazionale, ha deciso di avviare una serie di incontri pubblici sul tema della Conversione Ecologica, il primo incontro ci sarà sabato 8 febbraio dalle ore 10 presso la sede FILT CGIL di Roma in Piazza Vittorio Emanuele II , 113 come da programma allegato.
articolo a cura di Marco Maddalena