Si chiamava Sidibe Ousmane, solo due settimane fa aveva da poco compiuto 24 anni, ed era originario di Abidjan, la città più popolosa e l’ex capitale della Costa d’Avorio, il giovane rimasto vittima del tragico incidente sul lavoro che si è verificato verso l’ora di pranzo di oggi (clicca qui per l’articolo) – lunedì 24 febbraio – in un’azienda che si occupa di recupero e trasformazione di materie plastiche, alla periferia di Anagni. Sidibe si trovava in Italia già da qualche anno; appena giunto in città era stato ospitato nella struttura di Madonna del Popolo, nel centro cittadino. L’anno scorso, dopo tante vicissitudini, era riuscito ad ottenere il permesso di restare in Italia e, da solo, si era trovato un lavoro che lo impegnava e lo aveva reso felice. Per il suo carattere gioviale ed affabile, si era fatto molti amici ad Anagni; viveva con due amici in un appartamento preso in affitto nel centro storico di Anagni. La sua famiglia, una moglie e due figli piccoli, vivono in Costa D’Avorio.
IL CORDOGLIO DI Claudio Di Berardino, assessore al Lavoro e alla Formazione della Regione Lazio
“Abbiamo appreso con dolore della morte del giovane operaio di Anagni vittima stamattina di un incidente sul lavoro in una fabbrica di recupero di materiale plastico. Mentre gli accertamenti per appurare le esatte dinamiche di quanto è avvenuto sono ancora in corso, da parte nostra vi è sempre maggiore consapevolezza della necessità di garantire la sicurezza sul lavoro con nuovi e più incisivi strumenti. Proprio questa mattina si è aperto il confronto tecnico col ministero del Lavoro fortemente richiesto dalla Regione Lazio per la definizione di criteri di qualificazione e per l’individuazione di strumenti di premialità a sostegno delle imprese virtuose, portatrici sane nella diffusione della cultura della sicurezza sul lavoro. Altri tavoli sulla salute e sicurezza seguiranno nelle prossime settimane sempre nel confronto nazionale con il Ministero. Per quanto riguarda l’ambito regionale, invece, dalla prossima settimana abbiamo programmato dei tavoli dedicati ai settori maggiormente coinvolti da incidenti sul lavoro per definire in termini preventivi tutte le azioni da mettere in campo. Ricordiamo, infine, che come assessorato al Lavoro e alla Formazione, abbiamo stanziato risorse per assicurare una formazione specifica e aggiuntiva rispetto a quella che le aziende devono fornire obbligatoriamente. Il bando, attivo da alcuni mesi, è dedicato a tutti i lavoratori, da quelli assunti nelle micro aziende, agli autonomi, ai libero professionisti e ai lavoratori delle società di medie dimensioni nonché ai rappresentanti per la sicurezza. L’obiettivo è consolidare e promuovere ulteriormente la prevenzione e la cultura della sicurezza nei vari ambiti e ambienti lavorativi e aumentare il grado di sicurezza soprattutto nei contesti a maggiore pericolosità. Gli interventi formativi, in particolare, sono indirizzati al contrasto dei rischi più gravi, alla prevenzione delle malattie professionali e ai sistemi di gestione della sicurezza, con proposte progettuali indirizzate alla conoscenza delle regole e delle buone prassi, della conoscenza dei principali fattori di rischio specifici per ogni comparto di riferimento e all’acquisizione di comportamenti adeguati da parte dei singoli lavoratori”.
Morto sul lavoro ad Anagni. Paolo Capone, Leader UGL: “Più formazione e una maggiore cultura della sicurezza”
“E’ una ennesima tragedia inaccettabile, l’UGL è vicina alla famiglia del giovane di 24 anni che ha perso la vita sul posto di lavoro ad Anagni. È necessaria una maggiore cultura della sicurezza e più formazione per i lavoratori, laddove vengono svolte mansioni a rischio infortuni. Non si può morire di lavoro, per cui l’UGL è in tour in Italia con la manifestazione ‘Lavorare per vivere’ volta a sensibilizzare l’opinione pubblica sul triste fenomeno delle morti bianche. Diciamo basta a queste stragi silenziose e costanti!” Lo ha dichiarato in una nota Paolo Capone, Segretario Generale dell’UGL, in merito alla morte del giovane operaio ivoriano rimasto schiacciato da una lastra di calcestruzzo all’interno di un impianto di recupero plastica da rifiuti ad Anagni.