Un impianto che trasformerà i rifiuti in risorsa economica, grazie al quale si realizzeranno nuove materie prime e verrà ridotto al minimo il ricorso a discariche e ai termovalorizzatori, riportando “in vita” tutto ciò che è stato gettato perché considerato “rifiuto”: è il progetto “La fabbrica dei Materiali” presentato in questi giorni da Lazio Ambiente che intende realizzarlo nelle vicinanze della discarica di Colle Fagiolara, chiusa da qualche settimana. “Sarà un impianto efficiente e sostenibile da un punto di vista economico e ambientale – fanno sapere da Lazio Ambiente – gestirà i rifiuti trattati in precedenza dai TMB e la componente recuperabile verrà portata qui per essere recuperata con una riduzione in termini di quantità“.
Secondo il progetto, al loro arrivo i rifiuti verranno immediatamente differenziati: tutto ciò che non potrà essere recuperato verrà destinato alle biocelle dove decomponendosi libererà biogas che sarà poi trasformato in metano per trasporto o uso civile.
La parte fisica dei rifiuti, invece, diventerà fango inerte che potrà essere utilizzato come riempimento di cave o coperture di discariche; l’impianto – che prevede un investimento iniziale di 50 milioni di euro (recuperabili in pochi anni, secondo LazioAmbiente) – potrà auto-sostenersi valorizzando il biogas.
Tutte le lavorazioni dei rifiuti avverranno tutte a freddo: “non sono previsti trattamenti termici, emissioni in atmosfera e rilascio di percolati, dunque le lavorazioni saranno salubri e non avranno un impatto ambientale – spiegano ancora da Lazio Ambiente – tutto il materiale recuperato potrà essere ceduto sul mercato”.
Il progetto, pronto già per essere realizzato, sarà proposto presto all’attenzione dell’amministrazione comunale di Colleferro; ma, dal canto suo, il primo cittadino Pierluigi Sanna, appresa telefonicamente dalla nostra redazione la notizia del progetto, non sembra esserne particolarmente convinto: “l’unica domanda che porrei a Daniele Fortini, presidente di Lazio Ambiente, è dove si andrà a realizzare questo impianto, visto che non ci sono terreni di proprietà adatti in quella zona; d’altra parte, non è un nostro problema: Colleferro, infatti, ha già dato”.