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    Home » Italia unica grande “zona protetta”: spostamenti limitati, nessuno potrà lasciare il proprio Comune di residenza se non per «comprovati motivi» di lavoro, di salute e di necessità. Tutto ciò che c’è da sapere
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    Italia unica grande “zona protetta”: spostamenti limitati, nessuno potrà lasciare il proprio Comune di residenza se non per «comprovati motivi» di lavoro, di salute e di necessità. Tutto ciò che c’è da sapere

    10 Marzo 20205 Mins Read
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    il premier Giuseppe Conte in conferenza stampa
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    Una unica grande “zona protetta, così come l’ha chiamata il presidente del Consiglio Giuseppe Conte ieri sera in conferenza stampa: gli spostamenti saranno limitati, nessuno potrà lasciare il proprio Comune di residenza se non per «comprovati motivi» di lavoro, di salute e di necessità, che dovranno essere autocertificati e dimostrabili. Il modulo è stato messo a disposizione dal dipartimento di Pubblica sicurezza: a questi link è possibile scaricarlo in formato .jpg e in formato .pdf. Ringraziamo Mauro e Roberto per averli messi a disposizione di questa redazione. Resta comunque il divieto assoluto a spostarsi, senza eccezioni, per le persone sottoposte a quarantena o positive al coronavirus. Prorogato, inoltre, il fermo di tutta l’attività didattica di scuole e università. Per 24 ore questa è stata la vita della sola Lombardia e di 14 province. Ora le stesse restrizioni vengono estese a tutta Italia perché quello che è stato fatto finora non è bastato.
    I controlli saranno eseguiti lungo le linee di comunicazione e le grandi infrastrutture dalla Polizia stradale e lungo la viabilità ordinaria anche dall’Arma dei carabinieri e dalle polizie locali. La Polizia ferroviaria curerà invece, con la collaborazione del personale delle Ferrovie dello Stato, delle autorità sanitarie e della Protezione civile, su tutte le linee ferroviarie controlli su tutti i passeggeri in entrata e uscita dalle stazioni per eseguire le verifiche sullo stato di salute dei viaggiatori con i termoscanner. Anche in stazione, come ai posti di blocco lungo le strade, per andare incontro ai cittadini che non hanno il modulo la Polizia ferroviaria fa compilare le certificazioni anche al momento all’apposito desk di controllo.
    Così come già avviato in precedenza, negli aeroporti saranno controllati i passeggeri in partenza e in arrivo e, anche in questo caso, sarà necessario esibire l’autocertificazione per muoversi dalle zone a contenimento rafforzato. Per i voli Schengen ed extra Schengen in partenza le autocertificazioni sono richieste solo per i residenti nelle “aree a contenimento rafforzato”; mentre in arrivo i passeggeri dovranno motivare lo scopo del viaggio.
    A partire da oggi è fatto obbligo evitare ogni spostamento delle persone fisiche in entrata e in uscita dai territori di cui sopra, nonchè all’interno dei medesimi territori, salvo che per gli spostamenti motivati da comprovate esigenze
    lavorative o situazioni di necessità ovvero spostamenti per motivi di salute. E’ consentito il rientro presso il proprio domicilio, abitazione o residenza.


    Si fermano così ovunque cinema, teatri, palestre, matrimoni, funerali e nel weekend anche i centri commerciali. Garantita l’apertura di negozi di alimentari e farmacie: si può uscire di casa per fare la spesa. I bar e ristoranti possono aprire solo dalle 6 alle 18. Chi ha più di 37,5 di febbre deve stare a casa.
    LAVORO E NECESSITA’ – I cittadini su tutto il territorio nazionale possono muoversi solo per “comprovate esigenze lavorative o situazioni di necessità o spostamenti per motivi di salute”. Non si ferma la circolazione delle merci né il trasporto pubblico. E’ possibile andare a fare la spesa. Chi si sposta sul territorio può autocertificare le ragioni per cui lo fa ma per chi trasgredisce o dichiara il falso sono previste sanzioni che vanno fino all’arresto.
    STOP ASSEMBRAMENTI – E’ la novità annunciata da Conte, non prevista fino a ieri neanche nelle zone “arancioni”: basta feste e raduni, sono vietati ovunque assembramenti in luoghi pubblici o aperti al pubblico.
    FEBBRE E QUARANTENA – Chi abbia sintomi da infezione respiratoria e febbre maggiore di 37,5 gradi centigradi, è “fortemente raccomandato” di restare a casa e contattare il proprio medico. Il divieto di muoversi è “assoluto” per chi sia stato messo in quarantena o sia positivo al virus.
    FERMO IL CAMPIONATO, NON LE COPPE – Si fermano tutti gli sport, incluso il campionato di calcio, ma possono tenersi a porte chiuse competizioni internazionali. Gli atleti professionisti e olimpici possono allenarsi.
    PALESTRE NO, PARCHI SI’ – Sono chiuse le palestre, ma si può fare sport all’aria aperta rispettando la distanza di un metro.
    Chiuse piscine, centri benessere, centri termali, centri culturali e ricreativi.    CHIUSI GLI IMPIANTI DA SCI – Piste chiuse in tutta Italia.
    FERIE E CONGEDI – Si “raccomanda” ai datori di lavoro pubblici e privati di promuovere la fruizione di ferie e congedi. Sono invece sospesi i congedi dei medici. E’ applicabile il lavoro agile anche in assenza di accordi aziendali.
    STOP SVAGHI – Sospese tutte le manifestazioni e gli eventi: fermi i cinema, teatri, pub, scuole da ballo, sale giochi, sale scommesse e sale bingo, discoteche. Chiusi musei e siti archeologici.
    BAR E NEGOZI – Bar e ristoranti possono aprire solo dalle 6 alle 18 con obbligo di garantire la distanza di almeno un metro, pena la sospensione dell’attività. La regola della distanza vale per tutti i negozi che possono stare aperti ma se sono all’interno dei centri commerciali chiudono nei weekend. Nessun fermo per alimentari, farmacie e parafarmacie.
    FERME SCUOLE E ESAMI PATENTE – Scuole e università restano chiuse fino al 3 aprile. Stop a tutti i concorsi, tranne quelli per titoli o per via telematica, si fermano anche gli esami per la patente. Unica eccezione i concorsi per i medici.
    LE CHIESE – I luoghi di culto possono aprire solo se in grado di garantire la distanza di almeno un metro: sospese le cerimonie civili e religiose, inclusi i funerali.

    coronavirus covid 19 giuseppe conte ordinanza zona rossa
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