In un periodo di emergenza sanitaria, 70 giorni per avere una risposta politica-amministrativa sono un po’ troppi, ma… andiamo con ordine:
il 10 marzo scorso, di fronte all’emergenza della pandemia da Coronavirus, in Commissione Sanità venne formalizzato, in modo unanime, un documento con precise richieste/proposte da avanzare al dirigente della ASL di Frosinone (ed altri organi amministrativi) per la riattivazione della struttura dell’ex ospedale. Si chiedeva, tra l’altro, la “riapertura del PPI, del Laboratorio analisi e di un’area per la terapia sub-intensiva…” con disponibilità dell’Amministrazione a farsi carico degli oneri della ristrutturazione edile, accanto all’offerta di disponibilità di privati per alcune donazioni.
Il 22 marzo il sindaco comunica sulla sua pagina FB di lavori in corso con la ASL per riattivare l’ospedale:
Finalmente in data dell’altro ieri (19 maggio) l’attesa convocazione della Commissione Sanità per il prossimo 26 maggio con all’ordine del giorno:
a) Comunicazioni del Sindaco;
b) Formulazione proposte per l’ex-ospedale.
Insomma, aspettavamo risposte urgenti, abbiamo letto di “lavori in corso” ed ora siamo chiamati ancora per formulare proposte dopo 70 giorni? Dopo aver attraversato la più grave pandemia degli ultimi 100 anni?
Poiché la salute non deve avere alcun colore politico, noi consiglieri della minoranza faremo certamente la nostra parte, ma i cittadini meritano ed esigono chiarezza ed, allora, diciamo sin da subito che non vorremmo trovarci a registrare, per la nostra città, solite divagazioni ed ulteriore perdita dell’ultimo treno.
Ed a proposito di treni che si perdono, ci corre obbligo di ricordare al Sindaco ed al Presidente della “Commissione Commercio e Politiche dello Sviluppo“ che dal mese di aprile è protocollata una nostra richiesta di convocazione della suddetta Commissione con la presenza dell’assessora al ramo per valutare e fornire risposte e strumenti alla crisi delle attività commerciali e produttive della nostra città.
La situazione di tanti operatori è grave, quasi insostenibile, ma del confronto in sede istituzionale, dell’incontro con l’assessora Floriana Retarvi ancora, purtroppo, nessuna traccia!
Pensiamo, e ripetiamo da tempo, che la città abbia bisogno di idee e tempi di riposta di tutt’altra caratura.
Anagni non può essere condannata a rimanere ancora indietro per una così chiara e palese inadeguatezza amministrativa.
articolo a cura di Nello Di Giulio, Sandra Tagliaboschi, Gianluigi Ferretti, Fernando Fioramonti e Valeriano Tasca