Il Comune di Frosinone, su iniziativa del sindaco Nicola Ottaviani, ha messo a punto il logo del “Consorzio Frosinone Alta Velocità”, la startup di tipo associativo che si propone di valorizzare immediatamente le molteplici opportunità scaturenti dalla partenza e dall’arrivo dei primi treni ad alta velocità dalla stazione di Frosinone, prevista nella prossima estate.
Il Consorzio metterà insieme imprese, categorie datoriali e dei lavoratori, associazioni, enti accademici e di alta formazione, universitaria ed artistica, ordini professionali, operatori del sistema bancario e immobiliare ed altri stakeholder.
Sarà di carattere associativo e volontario e non distribuirà gettoni di presenza, ma avrà il fine di coniugare le migliori energie locali, con l’obiettivo dell’analisi e della programmazione delle potenzialità scaturenti dalla possibilità di arrivare a Roma in appena 39 minuti.
Nel marchio del Consorzio, si intravede il caratteristico skyline del centro storico, poggiato su un treno veloce, con i colori identificativi, giallo e blu, del capoluogo.
“Dobbiamo rimanere tutti con i piedi per terra, concreti e concentrati sulle nuove opportunità nel periodo immediato, a prescindere da quelle che potrebbero essere, in futuro, le realizzazioni di ulteriori stazioni ex novo, all’interno della provincia di Frosinone, nei prossimi anni – ha dichiarato il sindaco di Frosinone, Nicola Ottaviani – credo che tutti i comuni che hanno la possibilità di fruire di una fermata della Tav dovrebbero attivarsi ‘velocemente’ per cercare di sintetizzare le migliori risorse territoriali, allo scopo di pubblicizzare al massimo, su Roma, oltre che su Napoli, le potenzialità offerte dalle proprie zone, proprio nel momento in cui si assiste a un decentramento demografico dei residenti della capitale in uscita da Roma.
Sempre più numerose, infatti, sono le famiglie che decidono di uscire dal caos e dalle difficoltà economiche del vivere nel grande centro, per trasferirsi ai Castelli, o nella parte alta dell’agro pontino, mentre un capoluogo di provincia, come la città di Frosinone, a poco più di mezz’ora di distanza, potrà offrire servizi e livelli di qualità della vita sicuramente appetibili.
Il nostro territorio possiede un patrimonio di eccellenze fatto di storia, cultura, ospitalità, bellezza e di infrastrutture, capacità imprenditoriali, know-how, alta formazione, spesso all’avanguardia. Perché ciò si concretizzi, andando ad incrementare il Pil locale, è necessario promuovere adeguatamente la nostra offerta culturale e immobiliare. Il Consorzio Frosinone Alta Velocità, infatti, come intuibile anche dal marchio, si prefigge di attuare quegli investimenti di marketing per creare una piattaforma pubblicitaria ben strutturata direttamente sulla capitale, in grado di illustrare le varie linee di offerta qualitativa che gli oltre tre milioni di persone residenti a Roma potranno trovare da noi, a prezzi e costi più alla portata delle famiglie, oltre a una qualità della vita sicuramente superiore a quella della metropoli, più a misura e dimensione d’uomo.
Si pensi all’opportunità di frequentare istituti di alta formazione artistica o musicale, di riconosciuta fama nazionale e internazionale, come il Conservatorio Refice o l’Accademia di Belle Arti, che saranno tra i nostri partner di riferimento all’interno della startup. O agli immobili ancora invenduti presenti in città che, a parità di superficie, costano un terzo o la metà rispetto non a quelli della centrale via del Corso di Roma, bensì a quelli del Tiburtino o del Prenestino. Con i treni veloci, anche la nostra provincia andrà ad intercettare quell’utenza che, in poco più di mezz’ora, avrà la possibilità di vivere a Frosinone e lavorare a Roma.
L’inserimento di Frosinone all’interno dell’Alta Velocità – ha concluso il sindaco Ottaviani – è paragonabile, per importanza storica, solo, probabilmente, alla realizzazione, alle porte della città, del tracciato dell’Autostrada del Sole negli anni 60. Grazie a questa innovazione, il capoluogo ciociaro consoliderà il suo ruolo baricentrico posto tra le grandi aree metropolitane di Roma e Napoli, andando così a collocarsi all’interno di un bacino di potenziale utenza composto da 12 milioni di persone”.