Saremo tutti persone migliori, quando ci lasceremo alle spalle queste due terribili esperienze, quella della strage di Capaci e l’emergenza del Covid19? Possiamo senz’altro dire che alcune persone, durante questi mesi, non sono diventate “migliori”, perché, semplicemente, già davano il 100% della loro umanità, delle loro energie, delle loro competenze alla nostra società, proteggendone i membri più fragili.
Semplicemente, l’emergenza sanitaria – dalla quale, lo ricordiamo, non siamo ancora del tutto usciti – ha reso queste persone più visibili: stiamo parlando dei medici, del personale paramedico, delle donne e degli uomini delle forze dell’ordine, dei tanti volontari che hanno raggiunto anche la casa più isolata per portare a chi vi abitava, magari in solitudine, generi di prima necessità o medicinali.
Non so rispondere, dunque, alla domanda se questa esperienza ci abbia reso migliori, ma posso senz’altro dire che ha insegnato o ribadito, per chi lo conosceva già, il valore della gratitudine. La gratitudine va praticata tutti i giorni, non solo oggi, nei confronti di tutti coloro che hanno permesso al nostro Paese di mantenersi forte, coeso, resiliente, nonostante il fondale nero, fatto di incertezza e difficoltà, in cui era precipitato a causa del coronavirus.
Tutto l’anno, non solo il 23 maggio, dobbiamo celebrare i sentimenti di gratitudine anche verso alcune figure che hanno lottato perché il nostro Paese si mantenesse forte, coeso, resiliente, oltre che unito sotto le insegne della legalità, della giustizia, del coraggio. Oggi, infatti, ricorre l’anniversario della strage di Capaci: 28 anni fa, Giovanni Falcone fu ucciso da Cosa Nostra insieme alla moglie, anche lei magistrato, Francesca Morvillo, e a tre uomini della scorta.
Partecipando al flashmob indetto dall’Anci su proposta di Maria Falcone, esponendo il lenzuolo bianco dagli uffici di viale Mazzini, il Comune di Frosinone si inchina e tributa il proprio commosso omaggio al ricordo delle vittime, stringendosi attorno al dolore dei familiari. L’esempio e l’impegno di Giovanni Falcone, Paolo Borsellino, Francesca Morvillo, Rocco Dicillo, Antonio Montinaro, Vito Schifani, Agostino Catalano, Walter Eddie Cosina, Vincenzo Li Muli, Emanuela Loi, Claudio Traina camminano, ancora oggi, sulle gambe e nel cuore di tante donne e tanti uomini, soprattutto di tanti giovani: proprio grazie a loro, la nostra società diventerà finalmente più giusta e si libererà da ogni forma di rassegnazione e indifferenza, complici di ogni forma di illegalità.
articolo a cura di Nicola Ottaviani, sindaco di Frosinone