“Per la città di Frosinone è come se venisse inaugurato un nuovo casello autostradale – ha dichiarato il sindaco, Nicola Ottaviani, commentando l’arrivo del primo Frecciarossa presso lo scalo frusinate – Dobbiamo rimanere tutti con i piedi per terra, concreti e concentrati sulle nuove opportunità nel periodo immediato, a prescindere da quelle che potrebbero essere, in futuro, le realizzazioni di ulteriori stazioni ex novo, all’interno della provincia di Frosinone, nei prossimi anni.
Noi del capoluogo e dintorni siamo abituati a valorizzare le risorse concrete che abbiamo a nostra disposizione e, tra queste, oggi spicca la fermata dei treni ad alta velocità all’interno della nostra stazione di piazzale Kambo.
Per questa enorme novità ed opportunità non possiamo che ringraziare Gianfranco Battisti e l’azienda Ferrovie dello Stato, poiché il ragionamento e la logica adottati sono quelli di assecondare una domanda di mercato, probabilmente ancora solo potenziale, ma su cui si può lavorare alacremente e convintamente. Tutto quello che riguarderà, per il futuro, ulteriori progetti da parte di FS sulla nostra provincia, in ordine a studi di fattibilità o investimenti per l’individuazione di altre infrastrutture ferroviarie, riguarderà esclusivamente le competenze e le attribuzioni del gruppo FS poiché, come avviene per tutte le aziende, che hanno l’obbligo di far quadrare i conti, le scelte saranno modulate sulla domanda di carattere civile e commerciale”.
Continuano ad arrivare, intanto, su consorziofrosinonealtavelocita@comune.frosinone.it, richieste di adesione al Consorzio Frosinone Alta Velocità, che si prefigge di mettere insieme imprese, categorie datoriali e dei lavoratori, associazioni, enti accademici e di alta formazione, universitaria ed artistica, ordini professionali, operatori del sistema bancario e immobiliare ed altri stakeholder, per attuare quegli investimenti di marketing e creare una piattaforma pubblicitaria ben strutturata direttamente sulla capitale, a seguito della prima fermata in città dei treni superveloci.
Oltre tre milioni di persone residenti a Roma, del resto, potranno trovare da noi, a poco più di mezz’ora di viaggio, prezzi e costi più alla portata delle famiglie, oltre a una qualità della vita sicuramente superiore a quella della metropoli, più a misura e dimensione d’uomo. Si pensi all’opportunità di frequentare istituti di alta formazione artistica o musicale, di riconosciuta fama nazionale e internazionale, come il Conservatorio Refice o l’Accademia di Belle Arti, unitamente alla sede distaccata dell’Università del Lazio meridionale, che saranno tra i partner di riferimento all’interno della startup.
O agli immobili ancora invenduti presenti nelle città che, a parità di superficie, costano un terzo o la metà rispetto non a quelli della centrale via del Corso di Roma, bensì a quelli del Tiburtino o del Prenestino. Con i treni veloci, si andrà ad intercettare quell’utenza che, in poco più di mezz’ora, avrà la possibilità di vivere nella provincia di Frosinone e lavorare a Roma.