Una imponente operazione che ha visto la partecipazione di 80 Carabinieri del Comando Provinciale di Frosinone, supportati da unità cinofila di Roma e da un equipaggio dell’Elinucleo di Pratica di Mare, e che ha letteralmente buttato giù dal letto decine di anagnini svegliati dal rumore dell’elicottero: stamattina i militari hanno dato esecuzione a 11 ordinanze di custodia cautelare (4 in carcere, 5 soggetti tradotti agli arresti domiciliari e due sottoposti ad obbligo di dimora), emesse dal GIP del Tribunale di Frosinone Dr. A. BRAGAGLIA MORANTE su richiesta della locale Procura della Repubblica (Sost. Proc. Dr. V. MISITI), nei confronti di altrettanti soggetti ritenuti responsabili di spaccio e detenzione di stupefacenti.
Si tratta di E.G. di Supino, classe 1954, domiciliato ad Anagni; T.T., nato ad Anagni, classe 1958; N.E., marocchino, classe 1982; L.T., anagnino, classe 1975; P.D., di Ferentino, classe 1985, residente ad Anagni; J.M., anagnino, classe 1994; E.D.C., anagnino residente a Paliano, classe 1966; M.S., marocchino residente a Lamporecchio; S.J. nata in Marocco e residente a Milano, classe 1982; A.J. nato in Marocco e residente ad Anagni, classe 1993; R.V.V., nato in provincia di Lecce e residente a Guidona Montecelio.
Le indagini sviluppate dal Nucleo Operativo della Compagnia di Anagni sono state condotte in modo tradizionale con servizi di osservazione, controllo e di pedinamento nel mese di gennaio 2019 e sono terminate nel successivo mese di settembre. Nel contesto si appurava che gli indagati vivevano in modo esclusivo traendo profitti dall’attività illegale di spaccio di sostanze stupefacenti, nella fattispecie cocaina, che smerciavano dinnanzi ad alcuni esercizi pubblici del Comune di Anagni.
L’approfondimento investigativo ha permesso anche di individuare il canale di approvvigionamento della droga che, dal Marocco sfruttando ramificazioni criminali degli indagati anche nelle province di Roma, Pistoia, Genova, Milano, Bergamo e Brescia, giungeva nei Comuni ciociari. In particolare lo stupefacente, approvvigionato nel nord Italia e trasportato con autovetture, all’interno di vani accessori appositamente predisposti per il trasporto, lungo l’asse autostradale A1, giungeva nei comuni della Ciociaria.
La cocaina da immettere sul mercato locale, veniva poi occultata dagli indagati in anfratti posti lungo alcune strade pubbliche isolate di questa giurisdizione e paesi limitrofi, in luoghi poco frequentati e distanti dalle abitazioni, al fine di evitare eventuali sequestri da parte della polizia giudiziaria.
Nel corso delle indagini, che hanno verificato oltre 1000 episodi di spaccio, per un valore di 80 mila euro sono state arrestate complessivamente 15 persone, denunciate in stato di libertà altre sette, sequestrati circa due kg di cocaina, che avrebbero fruttato se immessi sul mercato 160mila euro circa.