Pièce teatrali di livello in grado di suscitare, anche quest’anno, malgrado le comprensibili restrizioni, stupore e meraviglia agli occhi degli spettatori: è la XXVII edizione del Festival del Teatro medievale e rinascimentale che partirà, come annunciato, giovedì 20 agosto prossimo e della quale oggi anagnia.com è in grado di svelare in anteprima ai propri lettori il programma e il calendario degli spettacoli.
Una edizione “in formato ridotto”, con l’allestimento degli spettacoli, il numero, l’accesso e l’accoglienza dei fruitori condizionato dalle disposizioni dovute all’emergenza sanitaria in vigore ma che vede, comunque, la presenza e la partecipazione di nomi di primissimo piano del panorama teatrale nazionale.
“Anagni, con questa XXVII edizione, sarà ancora una volta la “città teatro” che ha incantato la scena nazionale – spiega il sindaco di Anagni Daniele Natalia – anche quest’anno, dopo l’evento d’apertura del maestro Antonio D’Antò, ci saranno grandi nomi del teatro come Francesco Montanari e Giuseppe Zeno, uno spettacolo dedicato all’850° anniversario della morte di San Thomas Becket con il quale Anagni ha un legame particolare e l’opera comica di Puccini “Gianni Schicchi” pensata apposta per esorcizzare la paura della pandemia e che ci può aiutare a guardare con occhi diversi gli eventi che ci circondano. Ancora una volta però, vera star del palcoscenico, sarà la bellezza della nostra Anagni che, nonostante l’edizione in formato ridotto, sarà capace di prendersi la scena”.
Dello stesso avviso l’assessore alla Cultura del Comune di Anagni Carlo Marino per il quale “riuscire ad organizzare il Festival anche quest’anno è stato difficile per la situazione che abbiamo vissuto e stiamo ancora vivendo ma non ce la siamo sentita di fermare una tale eccellenza culturale.
È un segnale di coraggio che vogliamo dare alla città e ai tanti appassionati che vivono la kermesse come un appuntamento irrinunciabile. Il programma è di tutto rispetto con grandi artisti e grandi ospiti.
Sono molto felice per essere riusciti a confermare l’appuntamento con l’opera, un genere introdotto dalla nostra amministrazione e che ha riscosso un grandissimo successo nella due edizioni scorse. Così come il concerto di apertura del maestro Antonio D’Antò”.
“Tra Terra e Cielo sarà il tema contenitore di questa edizione – ha spiegato invece il direttore artistico Giacomo Zito – una riflessione, declinata attraverso le proposte selezionate, di quanto la nostra esistenza, oggi come nel passato, è caratterizzata da un’imperscrutrabile alchimia di elementi che ci costringono a fare i conti con la nostra debolezza, con le nostre paure, con ciò che non conosciamo, e che ci tengono incatenati alla nostra natura più istintiva e animale, e di elementi che ci proiettano invece in una dimensione spirituale non facile da raggiungere, ma essenziale per l’evoluzione individuale e collettiva di tutta la specie umana“.
Ma vediamo, nel dettaglio, qual è il programma e chi saranno i protagonisti di questa nuova, attesissima edizione:
giovedì 20 agosto 2020 ore 21.00
Piazza Innocenzo III
CLASSICHE INTERFERENZE
Concerto di Antonio D’Antò
Le composizioni di Antonio D’Antò intercettano brani del repertorio classico in un susseguirsi di “duetti” che hanno il sapore dell’incontro con i padri in una sorta di salotto musicale estivo. Tra un incontro e l’altro ci sarà “l’interferenza” di Ludwig van Beethoven – un piccolo omaggio nel 250° a nniversario della nascita del grande genio tedesco. Dolcezza e vigore, ritmo e poesia: in questo quadro la percezione del tempo si annulla proprio come nella nostra esperienza appena vissuta: abbiamo scavato nel nostro passato per capire il presente e progettare un futuro. Non c’è più un prima e un dopo ma solo un adesso che contiene i nostri sogni e i nostri desideri.
venerdì 21 agosto 2020 ore 21
Piazza Innocenzo III
Francesco Montanari
inMENECMI
da Plauto
traduzione Sacha Piersanti; adattamento Arianna Mattioli; regia Enrico Zaccheo; Skyline Productions
La commedia degli equivoci, così come raccontata da William Shakespeare e dalla letteratura classica e contemporanea seguente, trae le sue origini dalla commedia latina del III secolo avanti Cristo, nello specifico firmata da Plauto che prende il nome di Menecmi. I Menecmi sono due fratelli gemelli, separati alla nascita, che si rincontrano dopo lunghe peripezie dando origine ad una serie di scambi di persone e dunque di equivoci. Quello che accade nella storia genera inevitabilmente nello spettatore un sentimento di ilarità per il carattere grottesco degli eventi ma al tempo stesso innesca un meccanismo catartico per la verosimiglianza, certo sempre relativa, combinata com’è a momenti gustosamente paradossali, delle situazioni che avvengono ai protagonisti. Recitata sempre da un solo attore che interpreta i due personaggi, ben si presta all’interpretazione psicoanalitica per cui i Menecmi possono rappresentare i due caratteri di ogni individuo, che ha in sé tutto e il suo contrario. Ai Menecmi danno ciclicamente dei pazzi, ma se i pazzi fossero gli altri? Cosa rappresentano quei due gemelli identici che lottano per riunirsi contro le forze del caso? Sicuramente non si uscirà da questo spettacolo con delle risposte. Sicuramente neanche con un groviglio di domande. Sicuramente si uscirà da questo spettacolo con una storia nella testa, narrata, tra aneddoti e suggestioni, da due voci scanzonate e autorevoli.
sabato 22 agosto 2020 ore 21
Piazza Innocenzo III
Giuseppe Zeno
in
FAUST
scritto e diretto da Stefano Reali; liberamente ispirato a “Il Dottor Faustus” di C. Marlowe e “UrFaust” di W. Goethe; Good Mood Production
Giuseppe Zeno nella parte di Faust in scena dà vita anche a Mefistofele e a tutti gli altri personaggi maschili dello
spettacolo, in una performance funambolica, virtuosistica, e fisicamente acrobatica, al limite del circense. Il testo, ora brillante, ora tragico, ora comico, ora farsesco, è una riflessione sulla caducità dell’essere umano, e sull’impossibilità di accettare l’indifferenza in cui il mondo digitale sembra confinarci, un mondo in cui la rinuncia al tatto, alla lotta, al rischio, alle sensazioni, e in definitiva al contatto fisico, è diventato una prigione, più che una garanzia di benessere. Zeno attraversa tutto questo e lo fa affrontando con ironia, sarcasmo e momenti di irresistibile comicità, il dramma prometeico dell’uomo di ogni tempo, in continua ricerca dell’unica cosa che veramente gli importi: l’Immortalità.
venerdì 28 agosto 2020 ore 21
Piazza Innocenzo III
LA CAREZZA DEL FUOCO
produzione per il Festival dedicata all’850° anniversario della morte di Thomas Becket
scritto e diretto da Giacomo Zito; con Luigi Pisani, Nicola Sorrenti, Tonino Tosto, Giuseppe Renzo, Emanuele Cecconi, Mauro Ascenzi, Daniele Ponzo; costumi a cura di Isaura Bruni; Good Mood Production
Thomas Becket muore assassinato nella Cattedrale di Canterbury il 29 dicembre 1170. Papa Alessandro III, il 21 febbraio 1173 a Segni canonizza solennemente Becket santo e martire della Chiesa. E, giunto ad Anagni nel febbraio del 1174, riconsacra e dedica al santo il pregevole oratorio sotto la cattedrale della città, il quale dopo quasi ottocentocinquanta anni porta ancora il suo nome. Da questo avvenimento, che determina una relazione fortissima tra la città di Anagni e il più famoso arcivescovo di Canterbury, prende vita un’indagine che ci ha spinto a tornare indietro nel tempo e a ripercorrere il cammino di un uomo che, unico caso nella Storia, si trovò ad essere insieme lord cancelliere del re d’Inghilterra e arcivescovo di Canterbury, ovvero diretta emanazione del papa di Roma. Cosa ha determinato in Thomas Becket l’imprevedibile e tellurica trasformazione che lo ha portato dalla mondanità della corte reale ad essere identificato come il campione della chiesa del suo tempo?
sabato 29 agosto 2020 ore 21
Piazza Innocenzo III
GIANNI SCHICCHI
Opera comica di Giacomo Puccini
regia Gianmaria Romagnoli; direttore Claudio Maria Micheli; scenografie Giovanni di Mascolo; maestro del coro Renzo Renzi; produzione Europa Musica
Capolavoro di comicità che ben si presta ad esorcizzare le paure della pandemia, fu scritto da Puccini proprio nell’anno nero della influenza spagnola. Fonte del libretto è il XXX canto dell’Inferno di Dante, dove nella Decima Bolgia dell’Ottavo Cerchio, quella dei falsari, si trova Gianni Schicchi, condannato come “falsatore di persona”. Anno 1299: Gianni Schicchi, famoso in tutta Firenze per il suo spirito acuto e perspicace, viene chiamato in gran fretta dai parenti di Buoso Donati, un ricco mercante appena spirato, perché escogiti un mezzo ingegnoso per salvarli da un’incresciosa situazione: il loro congiunto ha infatti lasciato in eredità i propri beni al vicino convento di frati, senza disporre nulla infavore dei suoi parenti. Un allestimento agile ma efficace, nuova produzione di Europa Musica.