Monumento simbolo di Anagni, da patrimonio ad elevato potenziale turistico di raro fascino e bellezza a testimone – da oltre duemila anni – dell’evoluzione della città stessa: gli enigmatici ed imponenti Arcazzi di Piscina, sulla cui funzione originaria finora è stato possibile fare solo supposizioni, rischiano di scomparire sotto al peso dei tanti secoli trascorsi ad essere ammirati.
Lo stato della struttura – caratterizzata da imponenti archi con pietre di travertino – infatti, come è tristemente evidente, si trova in condizioni di assoluta fatiscenza, ai limiti dell’agibilità, se non addirittura a rischio crollo.
Una vistosa crepa, profonda e frastagliata, che attraversa la pseudo-volta che distacca gli archi dal muro romano di cinta con serie contrapposte di gradini in quattro serie di blocchi progressivamente degradanti, mette a repentaglio la stabilità stessa della struttura e la sicurezza di chi qui si reca in visita.
Difficile stabilire quando sia comparsa: la crepa è cresciuta giorno dopo giorno allungandosi ed allargandosi in silenzio. Ma, oggi, la fenditura che attraversa quasi tutta la pseudo-volta dovrebbe far preoccupare, e non poco, gli anagnini, le Istituzioni, chi ha a cuore il patrimonio artistico ed architettonico del nostro territorio.
Quella documentata dalle foto qui pubblicate è sicuramente la fenditura più vistosa, ma il monumento presenta numerosi altri segni di erosione: il materiale lapideo, infatti, è caratterizzato da un avanzato stato di degrado tanto che si renderebbe quantomeno necessaria una segnalazione urgente alla Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio finalizzata all’individuazione dei necessari interventi di eliminazione delle segnalate criticità strutturali.
articolo e foto a cura di Ivan Quiselli