Seduta infuocata quella odierna del Consiglio Comunale anagnino con all’ordine del giorno l’approvazione del Bilancio di previsione. Non sono mancati comunque riferimenti agli strascichi polemici seguiti al Festival “CulturaIdentità” andato in scena in piazza Innocenzo III nei giorni 4-5 agosto.
Proprio sul Festival “CulturaIdentità” sono stati incentrati i primi interventi rispettivamente di Fernando Fioramonti (Cittàtrepuntozero) che ha rispolverato i temi forti dei critici della manifestazione e di Davide Salvati (Fratelli d’Italia) che, per conto dell’Amministrazione Natalia intera, ha difeso la scelta della maggioranza di sostenere l’evento culturale.
Si è passati poi alla discussione sul Bilancio di previsione e al momento della votazione l’intera minoranza ha preferito uscire dall’aula ed il documento è stato quindi votato esclusivamente dalla maggioranza. L’assessore al Bilancio Carlo Marino, nella sua esaustiva relazione, ha specificato che “questo documento di bilancio risente chiaramente della fase emergenziale che non solo Anagni ma l’intero Paese sta affrontando”.
“Gli storni finanziari sui vari capitoli – ha aggiunto Marino – sono stati pertanto influenzati da questo scegliendo di ampliare le capacità di settori come i servizi sociali a discapito, ad esempio, della cultura. Nonostante questo però l’atto d’indirizzo politico dell’Amministrazione resta molto forte in questo Bilancio di previsione con l’inizio della “fase operativa” vera e propria degli interventi nel campo delle opere pubbliche“.
Il sindaco Daniele Natalia nel suo intervento finale ha spiegato che “il Bilancio di previsione rappresenta la lettura, in cifre, del programma dell’Amministrazione. In altre parole esso è prima ancora che un documento contabile, un documento politico. Certo questo Bilancio risente dell’emergenza coronavirus – ha aggiunto il primo cittadino – ma anche la politica trova ampio spazio in esso”.
E, ancora: “con il Bilancio di previsione votato oggi sono state stanziate quelle risorse necessarie a portare avanti, accanto alle questioni di ordinaria amministrazione propriamente dette, un ambizioso piano pluriennale di trasformazione della città dal punto di vista dei lavori pubblici, urbanistico e culturale.
Sembra che spesso ci si voglia soffermare su errori minimali per far apparire l’amministrazione incompetente ma, al contrario, invito a valutare serenamente l’operato d’ogni singolo assessore e consigliere. Si scoprirà un bilancio politico-amministrativo nel complesso positivo – ha concluso il sindaco – anche se sarà proprio il 2020 l’anno della svolta. Il 50% delle grandi opere già preannunciate nel programma elettorale ed il cui iter è stato perfezionato da due anni a questa parte verrà realizzato“.