Nell’articolo del 24 agosto dal titolo “Serrone – Istituto scolastico accorpato a Piglio, Nucheli chiede Consiglio Comunale per mantenere l’autonomia”, pubblicato su tg24.info, il consigliere di opposizione Natale Nucheli afferma: “Durante il Consiglio la maggioranza ha iniziato ad arrampicarsi sugli specchi nel confermare la scelta fatta e dando giustificazione dicendo che “prima la scuola era vuota in futuro sarà piena”; il Sindaco lo ha ripetuto più volte ma non ha voluto o saputo spiegare cosa intendesse per vuota e per piena. Sembra invece che l’accorpamento sia scaturito perché sia l’assessore Damizia che il Sindaco non hanno avuto un buon rapporto con gli organi della scuola in questi due anni, così come ha evidenziato la stessa Assessora in alcune sue dichiarazioni durante il Consiglio. Quando il Sindaco si è reso conto che la situazione gli stava sfuggendo di mano non ha fatto altro che dichiarare chiuso il consiglio troncando ogni discussione”.
Nell’articolo del 24 agosto, pubblicato su anagnia.com, dal titolo “Il Partito democratico di Serrone sull’autonomia del locale Istituto Comprensivo: “fatti, bugie, scuse inutili””, la segretaria cittadina del PD serronese Antonella Sperati dichiara: “Lei (il riferimento è al Sindaco di Serrone) ha dato parere favorevole all’accorpamento, non può sostenere che la colpa è di altri. Diversamente, si batta per il mantenimento dell’Autonomia, ne ha l’opportunità, visto che è stata chiesta una convocazione urgente del Consiglio comunale proprio su questa questione”. Ringrazio la Sperati per non aver elegantemente citato il Dirigente scolastico dell’Istituto Comprensivo di Serrone ponendolo fra quegli “altri”– secondo l’amministrazione comunale: non mi risulta che tale convinzione sia del Sindaco, sicuramente lo è dell’assessora Claudia Damizia – colpevoli di aver danneggiato l’autonomia scolastica dell’Istituto scolastico Serrone al punto tale che, del tutto inattesamente, è ora auspicabile per l’amministrazione comunale l’accorpamento dell’Istituto Comprensivo di Serrone a quello di Piglio.
I termini della questione diventano più chiari se si fa riferimento ad un documento che forse né anagnia.com, né tg24.info conoscono: si tratta della risposta dell’amministrazione comunale di Serrone ad una interrogazione della minoranza sul tema dell’accorpamento dell’Istituto di Serrone a quello di Piglio (prot. 3774 del 22.06.2020). In tale documento si legge il seguente botta-risposta: “Damizia: la situazione gravosa è emersa in tutta la sua portata nella fase emergenziale da COVID -19: non si è saputo per molto tempo che 6 bambini non frequentavano le lezioni on line, nonostante fossero disponibili tablet che il preside non gli ha messo a disposizione! Nucheli: i problemi si risolvono cercando contatti con il Miur non tanto prendendosela con il preside, ovvero cercando altre soluzioni”. Tutta la discussione nel suddetto documento prosegue – in sintesi – sulla base di una non condivisibile distinzione tra autonomia “piena” (quella in cui la scuola è diretta da un dirigente e da un dsga titolari) e autonomia “vuota” (quella in cui il dirigente e il dsga sono reggenti; ergo, l’autonomia “vuota” dell’attuale Istituto Comprensivo di Serrone, diretto nell’a.s. 2019-20 dal prof. Adriano Gioè, per di più senza un DSGA!).
Sono doverosi a questo punto da parte dello scrivente alcuni chiarimenti e precisazioni (ormai è impossibile continuare tacere, visto che l’Istituto viene chiamato in causa nell’articolo di tg24.info), non tanto a tutela della propria persona, quanto a difesa dell’intera comunità scolastica (collaboratori del Dirigente, docenti, personale ATA) e come atto dovuto di informazione veritiera nei confronti della cittadinanza serronese.
In primo luogo: lo scrivente nel periodo di chiusura della scuola a causa dell’emergenza epidemiologica ha messo a disposizione delle famiglie richiedenti le dotazioni informatiche della scuola; ciò sia attraverso una procedura descritta da apposita circolare (bastava fare istanza per richiedere i computer in comodato d’uso), sia attraverso le vie brevi (interlocuzioni telefoniche continue degli insegnanti con le famiglie). Nessuna contestazione o lamentela da parte delle famiglie è pervenuta agli indirizzi elettronici della scuola, né ai docenti (referenti di plesso e non). Spiace constatare come l’assessora Damizia non perda occasione per attaccare senza fondamento alcuno la Dirigenza dell’Istituto. Dopo aver accusato lo scrivente – del tutto inattesamente ed inspiegabilmente – nel periodo maggio-giugno di tenere chiusa la scuola dell’infanzia ed esser stata prontamente confutata per iscritto e con l’evidenza dei fatti (tutti i plessi, infatti, sono stati aperti per il ritiro dei materiali didattici quando l’utenza ne ha fatto richiesta); dopo aver attaccato l’autonomia didattica ed organizzativa della scuola mettendo in dubbio gli immani sforzi compiuti dai docenti dell’Infanzia nella Didattica a distanza, con valutazioni inopportune, infondate e lesive dell’istituzione scolastica e di chi la dirige (attacco anche questo prontamente respinto, con tanto di documentazione didattica e firme di tutti gli insegnanti della scuola dell’infanzia); ebbene, dopo i due attacchi sopra citati, l’assessora non solo persevera dicendo il falso circa il fatto che il Dirigente scolastico non abbia consegnato i computer a sei famiglie, ma inserisce strumentalmente tale falsità a supporto di una battaglia comunale a favore dell’accorpamento (come a dire che l’accorpamento è reso necessario dalla cattiva gestione del Dirigente scolastico)!!!
Lo scrivente non osa pensare a quello che l’assessora abbia potuto e possa ancora dire per ogni dove di Serrone per gettare discredito sul Dirigente scolastico, se si avventura in un documento scritto in un’affermazione di tale gravità e falsità: un pessimo spettacolo della politica – la politica-inciucio passata al bagno del demagogismo e del populismo più schietti – a danno dell’immagine dell’Istituto Comprensivo di Serrone, della Dirigenza, dei docenti, del personale ATA.
In secondo luogo: il Consiglio di Istituto nell’autunno del 2019 ha deliberato all’unanimità a favore dell’autonomia dell’I.C. di Serrone, con il voto favorevole del Dirigente scolastico, che ha ritenuto allora che tale (forse si sbagliava?) fosse la volontà del territorio, della cittadinanza, dell’amministrazione comunale, delle forze di maggioranza e minoranza; pur essendo consapevole che la scuola di Serrone non avesse i parametri per il mantenimento dell’autonomia, l’Istituto ha fatto leva, come negli aa.ss. precedenti, sul sistema delle deroghe previsto dalle Linee guida sul dimensionamento scolastico della Regione Lazio.
Se l’amministrazione comunale e in primis la Damizia sono ora a favore dell’accorpamento, correttezza istituzionale impone che si trovino solide argomentazioni per tale inaspettato ripensamento e non si tirino in ballo né la presunta inefficienza del Dirigente né la presunta incapacità del personale scolastico.
L’autonomia di cui ha goduto nell’anno scolastico 2019-20 l’Istituto di Serrone è stata un’autonomia “piena”, non “vuota”, con buona pace di quanto affermato nel suddetto documento comunale: lo dimostrano tutti i progetti (europei, regionali, PON FESR, PNSD) a cui lo scrivente ha partecipato, facendo ottenere finanziamenti e risorse alla scuola, nonostante non avesse l’obbligo di presentare le candidature in quanto assorbito totalmente dalle difficoltà amministrative e contabili dovute alla mancata nomina della figura del Direttore dei Servizi generali ed amministrativi; lo dimostra il lavoro dei collaboratori scolastici, che hanno sempre garantito le aperture della scuola anche in periodo di lockdown ed hanno assicurato diligentemente la pulizia accurata degli ambienti e la vigilanza degli studenti; lo dimostra l’impegno assiduo dei due assistenti amministrativi, sempre pronti a svolgere tutte le pratiche fino alle ore 24:00, ben oltre il loro orario di ufficio e con lodevole flessibilità; lo dimostrano la piena dedizione e la fattiva disponibilità dei collaboratori del Dirigente (ins.te Giuseppina Proietti e prof.ssa Oriana Palmieri), dei referenti di plesso (ins.ti Maria Giulia Bernardini e Roberto Imperia) e di tutti i docenti, che nel giro di poche settimane si sono “inventati” una didattica a distanza efficace (pur nelle difficoltà incontrate) e si sono tempestivamente formati per acquisire quanto prima le competenze informatiche necessarie per utilizzare le piattaforme DAD dedicate.
Lo scrivente auspica che nel successivo dibattito politico serronese non una sola parola offensiva venga pronunciata ulteriormente dall’assessora Damizia, né nei confronti del Dirigente dell’Istituto, né nei confronti dei docenti e del personale tutto. L’istituto comprensivo di Serrone non costituisce merce di scambio per strumentalizzazioni pretestuose ed è indipendente rispetto a qualsiasi pressione politica: è ente autonomo in base al Titolo V della Costituzione e non è soggetto né dal punto di vista giuridico né dal punto di vista valutativo (per quanto riguarda sia la gestione, sia la didattica) all’assessorato Pubblica Istruzione del Comune di Serrone.
Di ben altra natura e spessore dovranno essere gli argomenti a supporto di un cambio di rotta così drastico a favore dell’accorpamento: un cambio di rotta di cui lo scrivente prende atto senza esprimere valutazione alcuna, trattandosi di decisioni politiche sulle quali il Consiglio di Istituto è chiamato a formulare un parere; un cambio di rotta che comporterà tutto quello che hanno vissuto gli Istituti già oggetto di accorpamento: riduzione del numero dei collaboratori scolastici e del personale amministrativo, diminuzione della rappresentanza in Consiglio di Istituto, finanziamenti ridotti e legati al numero complessivo degli alunni e al codice meccanografico principale del neoistituto comprensivo che verrà a formarsi, uffici di segreteria presenti nella sede centrale, impossibilità di partecipare autonomamente alle candidature per i fondi europei ecc.
Una “normalità” – quella degli accorpamenti – a cui ogni dirigente scolastico è avvezzo e pronto a gestire con spirito di servizio, ma solitamente non gradita a chi gli accorpamenti in certo modo li subisce, con tutti i riflessi psicologici del “sentirsi figli di un Dio minore” (come nel caso dell’Istituto di San Vito Romano citato da Nucheli, accorpato all’I.C. di Genazzano quando allo scrivente fu affidata la reggenza del neo-Istituto, con circa 1000 alunni, nell’a.s. 2015-16; e questo a confutazione di chi ancora è dell’avviso che i Dirigenti scolastici reggenti siano presenti soltanto nelle sedi sottodimensionate come quella di Serrone).
L’Istituto Comprensivo di Serrone non merita gli attacchi continui, infondati e strumentali a cui tristemente sta assistendo da circa tre mesi a questa parte; non lo merita il suo Dirigente, non lo meritano i suoi docenti e il personale ATA, che hanno lavorato con passione e dedizione per tutto l’anno scolastico, garantendo un servizio pubblico di formazione ed istruzione di eccellenza.
Dalla politica intrisa di incontinenza verbale e di persuasione demagogica è alieno l’Istituto Comprensivo di Serrone, che ha a cuore unicamente il ben-essere dei suoi alunni e la loro preparazione culturale e civica.
Nota a cura del prof. Adriano Gioè, Dirigente dell’Istituto Comprensivo di Serrone