Presunta violazione delle regole fondamentali, vizi di illegittimità e procedurali, eccesso di potere: con queste motivazioni numerosi aspiranti collaboratori amministrativi che hanno partecipato al concorso indetto ad ottobre 2019 dalla ASL di Latina in collaborazione con le ASL di Frosinone e Viterbo hanno annunciato l’intenzione di voler presentare ricorso al Tribunale Amministrativo Regionale del Lazio per impugnare la graduatoria finale.
23, in totale, i posti di collaboratore amministrativo nelle ASL su menzionate, in categoria D, per i quali in 470 (a fronte delle 1284 domande presentate) si sono presentati alla prova scritta che si è tenuta lo scorso 27 agosto nelle aule del Liceo Scientifico Statale “G.B. Grassi” di Latina.
“Quando sono arrivato lì, alle 9.10, c’era un assembramento considerevole sul marciapiede davanti alla scuola – spiega ad anagnia.com uno dei partecipanti al concorso – il cancello principale era chiuso mentre era aperto soltanto il cancelletto dal quale si affacciava una persona della vigilanza che chiamava a voce alta i candidati che, per ascoltare, si erano tutti radunati lì intorno.
Poi gli agenti della Polizia Locale, impietositi, hanno messo a disposizione un megafono ma, comunque, le persone erano tutte intorno e vicine perché con il traffico della strada non si sentiva nulla. La Polizia Locale cercava di fare una sorta di cordone e ogni tanto ci chiedeva di non invadere la corsia: ciò era impossibile, poiché comunque cercavamo di non toccarci. La distanza minima tra le persone era di 20/30 cm: inutile dire che molti avevano le mascherine abbassate o in testa non curanti delle richieste di tenerle su“.
“Questa situazione – racconta ancora l’aspirante collaboratore amministrativo – è durata circa due ore, fino a quando non siamo entrati tutti. Una volta dentro, siamo stati sistemati nelle aule del primo e secondo piano; nella mia stanza eravamo in sei con un vigilante. Abbiamo atteso fino alle 13.00 circa per avere i fogli della prova che non erano randomizzate e quindi avevamo tutti le stesse domande nello stesso ordine e diversi sono stati i tentativi di condivisione tra i candidati.
Erano 45 quesiti a cui rispondere in 40 minuti. Dopo circa 20/25 minuti è passata una persona a dirci che non avremmo dovuto rispondere a due domande – la 36 e la 42 – perché la domanda era incompleta. Ovviamente a quel tempo tutti più o meno avevamo letto e perso tempo a capire cosa le due domande volessero intendere.
Il bando prevedeva come materie: Diritto amministrativo, Diritto costituzionale, legislazione sanitaria nazionale e regionale ed organizzazione. Nelle 45 domande ce ne era una di Diritto penale ed una di Procedura penale. E poi, una che conteneva una formula matematica sul rischio clinico e quattro di ingegneria gestionale sui sistemi ERP (Enterprise Resource Planning, pianificazione delle risorse di impresa – n.d.r.).
Il 28 è stato pubblicato l’elenco degli ammessi alla prova pratica e a quella orale che verranno fissate entro il 2 settembre: la cosa più assurda è che se la commissione non avesse attribuito i quattro punti la prova scritta sarebbe stata passata solo da 14 persone; si passava con un punteggio minimo di 21: io personalmente sono fuori per una frazione di punto ed ancora non ho capito quale metodo è stato utilizzato per fare la proporzione“.
Occorre precisare che, come in buona parte dei concorsi pubblici, anche in questo è stata prevista una riserva di posti per i già dipendenti per il passaggio tra aree. Ovviamente, questi soggetti partecipanti alla procedura per accaparrarsi i posti riservati devono comunque fare una buona prova.
In questo concorso i posti non riservati erano 12 su 23: “gli “interni” – spiega ancora il nostro aspirante collaboratore – sono abbastanza avvantaggiati perché, quando partecipano, per loro è più semplice conoscere norme interne che i concorsisti comuni ignorano. E il fatto che abbiano fatto domande specifiche sui programmi di gestione ERP è stato un po’ strano“.
Nel caso di ricorso al Tar, qualora questo fosse ritenuto fondato, i candidati esclusi verrebbero ammessi con riserva a sostenere le due prove mancanti. Al momento, stando alle testimonianze raccolte, l’esito del concorso parrebbe destare non poche perplessità, rischiando di diventare un vero e proprio caso mediatico.
articolo a cura di Francesco Recchia