Un evento, organizzato da giovani per i giovani (ma non solo…), per dire “stop” ad ogni forma di odio e di violenza, per smuovere le coscienze sopite e per cercare di comprendere questo lato della nostra umanità in modo da contribuire in qualche modo a a rendere migliori le nostre vite e quelle delle persone che abbiamo vicino: ad organizzarlo, per domenica prossima 4 ottobre, l’associazione “RES.T.A. – Resistenza Territoriale Attiva”.
L’evento si terrà a Serrone, località La Forma, al teatro “K. Wojtyla” e vedrà la partecipazione di Roberta Lulli, Gianluigi Ventoruzzo, Daniela Celani, Antonio Sciarretta e Claudia Damizia, come da programma allegato.
I lavori del convegno saranno introdotti da Gabriele Pallocca, dell’associazione “Res.T.A.”; l’evento sarà preceduto dalla proiezione del film “L’odio (La Haine)”.
“La nostra associazione – spiegano i responsabili di Res.T.A. – nasce con la voglia di ricreare una dialettica costruttiva tra gli attori della società e di ricostituire un tessuto sociale ormai logorato dai social. Vogliamo metterci la faccia, le mani e il corpo. In un periodo storico come questo pensiamo si debba tornare a battersi non solo con una partecipazione attiva sul territorio ma andando a ricostituire un discorso intorno alle idee, un laboratorio di idee e energie, con discussioni di attualità, legalità, economia, terzo mondo, nuova Europa, politica attuale e passata.
Questo però è possibile solo se decidiamo di incontrarci e riappropriarci dei nostri luoghi fuori dal cyberterreno che è labile e fuorviante. Se abbiamo veramente voglia di cambiare ci vuole calma, organizzazione, conoscenza e buona volontà.
Il caleidoscopio di emozioni che abbiamo dentro, tutta la voglia di rivalsa, di equità sociale, tutta la rabbia, la voglia di lasciare a chi viene dopo di noi un posto migliore, tutte queste emozioni vanno incanalate in un unico obiettivo e credere fino alla fine in un cambiamento, perché non possiamo fare a meno di farlo.
Siamo rimasti così tanto in silenzio che avremo bisogno di ore e ore per tirar fuori tutto quello che questa società ci sta facendo ingurgitare, ore e ore.
E soprattutto bisogna unire le nostre conoscenze perché ognuno di noi ha qualcosa da insegnare all’altro. Il tutto condito con un po’ di Rock’n’roll che non guasta mai”.