Ieri, a Pico, il personale del locale Comando Stazione Carabinieri ha dato esecuzione al provvedimento di revoca della misura cautelare degli arresti domiciliari e contestuale sostituzione con la misura della detenzione carceraria”, emesso dal Tribunale di Latina nella giornata di ieri nei confronti di un 46enne di nazionalità albanese, residente in Fondi ma domiciliato a Pico nonché gravato da vicende penali per maltrattamenti in famiglia ed in materia di sostanze stupefacenti.
Il provvedimento è scaturito a seguito del suo arresto, avvenuto in data 13 ottobre u.s. ed eseguito sempre dal personale dell’Arma di Pico per il reato commesso di evasione dal suo domicilio ove era già sottoposto alla misura degli arresti domiciliari per il reato di maltrattamenti in famiglia commesso nello scorso mese di aprile .
Ad espletate formalità di rito, così come disposto dalla competente Autorità Giudiziaria, veniva associato presso la casa Circondariale di Roma- Rebibbia.
Ieri, a San Giorgio a Liri, il personale del locale Comando Stazione Carabinieri, a seguito di specifica attività info-investigativa intrapresa a seguito di una denuncia di furto di un’autovettura e di un furgone, deferivano in stato di libertà alla competente Autorità Giudiziaria la denunciante stessa, una donna 48enne residente a Pignataro Interamna, poiché resasi responsabile del reato di simulazione di reato.
Nello specifico la donna aveva denunciato, presso il Comando Arma, il furto di un’autovettura e di un furgone, entrambi di sua proprietà, avvenuto l’11 ottobre mentre erano parcheggiati nel piazzale antistante la sua abitazione. L’attività d’indagine posta in essere nell’immediatezza, ha consentito ai militari operanti però di accertare che, contrariamente a quanto riferito nell’atto di denuncia, la donna aveva simulato il furto dei veicoli e, successivamente messa alle strette dai militari operanti, ha dichiarato di averli effettivamente venduti ad un autodemolitore ubicato in un comune limitrofo al Comune di residenza per una somma di Euro 100, in quanto entrambi gravati dal fermo amministrativo, distruggendo successivamente e personalmente sia le relative targhe che la documentazione, al fine di evitare la consegna agli uffici preposti e, quindi, il pagamento delle cartelle esattoriali emerse nell’indagine a suo carico. Nel corso dell’attività, inoltre, i militari operanti riuscivano a rintracciare le scocche dei due veicoli che contestualmente venivano sottoposte sequestro.