“Quand’ero ragazzino” è il titolo della raccolta di brani, in uscita nei prossimi giorni, del cantautore anagnino Enrico Lombardelli: una sorta di “riassunto” di un percorso artistico e di vita sempre indirizzato alla comprensione e alla divulgazione di tematiche sociali e politiche, alcune delle quali spesso dimenticate o poco dibattute.
Una sorta di album riepilogativo nel quale Lombardelli racconta di bastimenti, treni, lavoro, radici (emblematica è la canzone “Gira la rota” in dialetto anagnino) in dodici brani scelti, tra i tanti che ha scritto, che connotano abbastanza chiaramente il suo percorso cantautorale, sempre rivolto alle dinamiche della vita di ciascuno e della comunità in cui siamo immersi, e che – parole sue – “induce o a scegliere o ad accettare passivamente“.
Enrico Lombardelli è nato ad Anagni negli anni del boom economico, anni in cui anche la cittadina ciociara fu direttamente influenzata da quest’epoca di importanti cambiamenti sociali: “tanti che avevano trascorso l’infanzia, la giovinezza tra i vicoli e la campagna circostante, si trasferirono a Roma nei cantieri che andavano trasformando il volto urbano della capitale con la nascita di interi nuovi quartieri. Anche la mia famiglia “emigrò” a Roma, avevo otto anni”, racconta Enrico ad anagnia.com.
E aggiunge: “la musica entrò a far parte della mia vita a metà degli anni sessanta. Il Folk Studio era a due passi da casa mia, lo frequentavo da spettatore fino a quando io stesso salii su quel palco a proporre i miei brani: si portavano dietro la dimensione contadina, il lavoro dei campi, l’aspirazione a cambiare le cose. Il mio esordio discografico fu un 45 giri. Anni dopo realizza due LP: “Figli e no” e “Generazione”. Venne poi il tempo di “Pueblo Unido”, il gruppo che fondai con Franco Fosca e Maurizio Carlini: quella che proponevamo dai palchi di tutta Italia era musica popolare unita all’impegno politico. Successivamente fu la volta di “Storia d’italia attraverso le canzoni popolari”, canti del lavoro, dell’emigrazione, canti della prima guerra mondiale fino al secondo dopoguerra. Una storia d’Italia vista dal basso. Seguirono la pubblicazione di un mio romanzo “Dentro e fuori il vicolo” (la vita di un bambino di sei anni nell’Anagni dei primi anni cinquanta fino alla partenza per la grande città) e un opuscolo di poesie intitolato “Dal vicolo all’autostrada”. Ora è la volta di “Quand’ero ragazzino”, una raccolta di brani che riassume il mio percorso, a partire dall’epoca del grande rock dalla fine degli anni sessanta in poi, al filone folk e della canzone popolare”.
Per acquistare copia dell’album ci si potrà rivolgere a questo numero telefonico: 3480308744.