Si sono rivolte al Commissariato di Polizia di Colleferro per chiedere aiuto le due giovani donne brasiliane, esponendo in una dettagliata querela la loro disavventura: le due ignare donne si erano fidate di un uomo conosciuto come D.N. che le aveva raggirate facendosi consegnare in più circostanze 3000 euro in contanti, con la promessa di una regolarizzazione lavorativa in una azienda di Pomezia; l’assunzione, secondo quanto riferito dall’uomo, avrebbe consentito ad entrambe il rilascio di un permesso di soggiorno.
Ma il truffatore, che aveva dato un nome fittizio, non aveva fatto i conti con la caparbietà ed il fiuto investigativo della Polizia Anticrimine del locale Commissariato. Gli uomini della Polizia Giudiziaria agli ordini del Vice Questore Marco Morelli hanno dato il via all’indagine analizzando l’utenza telefonica in uso al D.N. attraverso la quale interloquiva con la cittadina brasiliana; in breve, sono riusciti ad individuare la vera identità del malfattore con numerosi precedenti penali per lo stesso reato.
L’epilogo si è avuto lo scorso 4 novembre, quando gli agenti della Polizia di Stato di Colleferro hanno predisposto un incontro, sotto la loro supervisione, tra la ragazza brasiliana ed il truffatore.
All’incontro, avvenuto in un bed&breakfast del centro di Roma, nei pressi di via Aurelia, erano presenti gli uomini del Commissariato di Colleferro che, attesa la consegna di una busta con 500 euro da parte della donna, subito sono intervenuti arrestando in flagranza di reato il truffatore.
Gli stessi agenti intervenuti hanno effettuato diverse perquisizioni rinvenendo, oltre alla busta con i soldi, anche la documentazione fotocopiata dei passaporti delle due donne con relative copie di assunzione delle stesse in questa fantomatica azienda di Pomezia, ed altre copie di assunzioni in bianco.
Esposto quanto sopra, D.D. è stato deferito all’Autorità Giudiziaria di Roma che ne ha disposto il rito per direttissima nella mattinata successiva.