Approvata, nel corso dell’ultima seduta di consiglio comunale, la proposta sulla somministrazione dei vaccini anti-Covid19; a darne notizia è lo stesso promotore, il consigliere della Lega Maurizio Berretta. Che spiega: “nell’ultimo Consiglio comunale ho proposto, ad integrazione della mozione pro-tamponi del collega di opposizione Collalti, di favorire da parte del Comune presso la Asl, a partire presumibilmente da Gennaio, la somministrazione dei vaccini anticovid19, predisponendo strutture dedicate nella nostra città, dove è possibile effettuare le operazioni di vaccinazione per più persone nel più breve tempo possibile.
“La proposta è stata votata e deliberata all’unanimità del Consiglio comunale; durante l’intervento ho ribadito la necessità di indicare una procedura consona a favorire i primi vaccini alle categorie sociali più fragili ed agli operatori sanitari della nostra Città, procedendo con una scala di valori che si riconduce al valore umano”.
“Bisogna capire la tipologia di vaccino che sarà destinato a Ferentino – spiega Berretta – nel caso del tipo che va mantenuto refrigerato a 70 gradi sotto zero, dovremmo pure farci trovare preparati con le attrezzature necessarie, essere capaci a sostenere le Asl competenti e non farci trovare impreparati”.
E, ancora: “se la Sanità a Ferentino è stata molte volte dimenticata dalle amministrazioni regionali che si sono succedute, oggi, con questa proposta, ci troviamo ad essere i primi a deliberare sul percorso da intraprendere, dobbiamo essere i primi a farci trovare anche strutturalmente preparati e di conseguenza possiamo un passo alla volta tornare centrali sulle politiche provinciali rivolte alla Sanità pubblica”.
“E’ ora – conclude Berretta – che a Ferentino sulla Sanità si ragioni all’unisono, questo è un primo passo, e si smetta definitivamente di mettersi “il cappello in testa” su iniziative in tale ambito, ultimo esempio quello della Casa della Salute che di fatto ci ha portato solamente a cambiare l’insegna esterna ed il colore delle pareti, oltre che al più grave cambiamento quello del depotenziamento dei servizi che aveva la città prima che venisse rinominata in Casa della Salute stessa”.