Ci lascia uno degli sportivi più amati, mattatore dell’epica avventura spagnola di quasi quarant’anni fa che porto la Nazionale italiana sul podio del mondo: è morto – infatti – nella notte, a Roma, Paolo Rossi, eroe dell’Italia campione del mondo del Mundial 1982. Aveva 64 anni e da tempo lottava contro una terribile malattia.
Ad annunciarne la dipartita, la moglie di “Pablito”, Federica Cappelletti, con cui era sposato dal 2010; due i post pubblicati su Facebook per salutare il marito.
Un simbolo del calcio, Paolo Rossi: nel corso della sua carriera aveva giocato con Juventus, Como, Vicenza, Milan e Verona. Con la maglia bianconera vinse tutto e in quel magico 1982 alzò la Coppa del Mondo davanti all’intero stadio del Santiago Bernabeu conquistando pure il titolo di capocannoniere di quel Mundial. Qualche tempo dopo fu premiato anche con il Pallone d’Oro, premio che sono quattro calciatori italiani possono vantarsi di aver vinto.
Centravanti col fiuto del gol, esplose nel Vicenza per poi passare al Perugia e poi alla Juventus, dove trascorse i suoi anni migliori diretto da Giovanni Trapattoni: negli anni ’80 vinse due scudetti, una Coppa Italia, una Coppa delle Coppe, una Supercoppa europea e la Coppa dei campioni nel 1985.
Negli anni con la maglia azzurra dell’Italia di Enzo Bearzot divenne un simbolo, per l’Italia e per il mondo intero: indimenticabili i suoi tre gol al Brasile, due alla Polonia, uno alla Germania in finale che regalarono all’Italia la conquista del terzo storico titolo mondiale dopo quelli del 1934 e del 1938. Chiuse la sua carriera a Verona, dopo aver indossato la maglia del Milan. Da ultimo, è stato a lungo opinionista per Mediaset e la Rai. Lascia la moglie, Federica, e tre figli: Sofia Elena, Maria Vittoria e Alessandro.