Si è svolta ieri la seconda seduta della conferenza dei servizi per discutere della richiesta di attivazione di un impianto di biodigestione da parte della società Energie Anagni, attualmente in fase di valutazione di impatto ambientale presso la Regione Lazio.
Alla riunione ha partecipato anche una rappresentanza di Legambiente Anagni che, è scritto in una nota inviata a questa redazione, ha “ribadito la richiesta di negare l’autorizzazione all’impianto“.
Si legge in una nota inviata a questa redazione dalla dott.ssa Rita Ambrosino, presidente di Legambiente Anagni: “da una recente analisi di Legambiente Lazio è emerso che a Frosinone e provincia serviranno due biodigestori, in provincia di Latina ne sta per essere costruito uno e ne servirà un’altro, a Rieti uno, a Viterbo c’è già il necessario, in provincia di Roma (senza Capitale) c’è un impianto e ne serviranno altri tre, a Roma non c’è niente e ne serviranno dieci, se tutti di piccola taglia”.
“Ma dovranno essere diffusi sul territorio secondo la giusta divisione tra ambiti provinciali come li ha definiti il Piano Regionale dei Rifiuti, servono a Frosinone dove il nostro circolo si espresso giustamente in maniera inequivocabile, così come altrove. Andranno fatti in aree industriali recuperando aree dismesse, senza consumo di suolo ulteriore, posizionandoli più vicino possibile ai capoluoghi o le città più grandi, per abbattere il più possibile le emissioni dei mezzi pesanti addetto al trasporto. Il calcolo è stato realizzato tenendo in considerazione i dati più recenti del catasto rifiuti ISPRA e le indicazioni d’ambito arrivate con il nuovo Piano regionale dei rifiuti.
La produzione di rifiuto umido della provincia di Frosinone nel 2019 è stata 36488 tonnellate (dati Catasto Rifiuti ISPRA), su un totale di 97780 tonnellate di raccolta differenziata, corrispondente perciò al 54.87%. Lo scenario previsto dal Piano Regionale Rifiuti per l’ambito di Frosinone, al raggiungimento del 70% RD, è di 39.625 tonnellate di umido e 5.292 di verde per un totale di 44918 tonnellate (rif. pag. 298, par. 10.5, “Verifica dei fabbisogni impiantistici di trattamento della frazione organica”). Si tenga anche in considerazione che Frosinone è il Comune più popoloso della provincia, con 45624 abitanti e che ha realizzato un notevole passo in avanti nella raccolta differenziata, passando dal 47.38% del 2018 al 69.4 % del 2019.
La produzione di umido di Frosinone nel 2019 è di 6502 tonnellate, superiore di tre volte a quella del Comune di Anagni nello stesso anno che si ferma a 2045 tonnellate.
Conclude la nota di Legambiente: “la capacità impiantistica dell’impianto di Energie Anagni, 84000 tonnellate/anno, è dunque sovradimensionata per le necessità, attuali e di scenario, dell’intero ambito provinciale, si suppone che per il suo funzionamento a regime dovrebbe essere alimentato con rifiuti provenienti da fuori ambito, in contraddizione con le indicazioni del Piano Regionale Rifiuti. Inoltre, la posizione geografica dell’impianto lo rende periferico rispetto sia alla città di Frosinone che ai Comuni della parte più meridionale della provincia non rispettando il principio di prossimità”.