Potrebbe estendersi – in maniera significativa – il fronte delle indagini relative all’incidente che lo scorso 9 ottobre causò la morte del piccolo sgurgolano Mario Graziani; nel corso delle operazioni riguardanti l’accertamento tecnico/preventivo che avrebbe dovuto verificare se il mezzo che ha ucciso il bambino si sia effettivamente sfrenato per un difetto meccanico, infatti, i due tecnici nominati dalla Procura della Repubblica di Frosinone hanno rilevato la necessità di allargare il raggio d’azione per valutare l’eventuale correità di altre persone.
Scopo dell’approfondimento è di capire se effettivamente, nel trattore e nel rimorchio, uno dei due sistemi frenanti – o, in caso, entrambi – abbia o meno funzionato; è per questo, dunque, che la Procura della Repubblica ha disposto nuove e più approfondite indagini sul trattore terminate le quali si deciderà se iscrivere o meno il nome del legale rappresentante della ditta costruttrice del trattore sul registro degli indagati.
Gli atti torneranno, poi, dunque al pubblico ministero a cui spetterà di decidere sull’eventualità di recapitare nuovi avvisi di garanzia ad altri soggetti finora esclusi dalle indagini e di riprendere – in caso – con la verifica e con le operazioni di polizia giudiziaria.