Di seguito pubblichiamo, integralmente e senza modifiche, la nota inviata a questa redazione dal gruppo politico Città Trepuntozero:
“PRIMA GLI ITALIANI!”: questo il grido a squarciagola di alcune forze sovraniste come Lega e Fratelli d’Italia durante la perenne campagna elettorale. Parlando più alla pancia che alla testa dei cittadini, questi gruppi politici hanno scaricato soprattutto sugli stranieri la colpa delle sofferte e precarie condizioni di tantissime persone. L’onestà intellettuale pretenderebbe che alle promesse elettorali seguissero i fatti, altrimenti si sta unicamente reiterando il tanto temuto “esercizio di stile” (parole costantemente ripetute da un Assessore dell’attuale Giunta). Ad Anagni, invece, sta accadendo l’imprevedibile! Fratelli d’Italia e Lega, principali compagini presenti in Consiglio, hanno appena votato compatti l’affidamento, per i prossimi vent’anni, della gestione degli impianti di illuminazione pubblica (lampioni) e delle aree a pagamento dei parcheggi (strisce blu) ad una società FRANCESE. Non ce l’abbiamo per partito preso con i Francesi…ci mancherebbe! Il problema è che i soldi degli anagnini andranno a rimpolpare le casse di una società privata, oltretutto straniera; questo dispiace considerando che stiamo parlando di beni pubblici. Diciamo che, dovendo pagare, ci consolerebbe sapere che i nostri soldi vadano diretti nelle casse del Comune – che potrebbe trasformarli in servizi per i cittadini! – e non ad imprenditori d’oltralpe. Di qui il primo paradossale no sense. Secondo quanto sbandierato in campagna elettorale, Sindaco e maggioranza avrebbero dovuto respingere al mittente il project financing della ditta francese, il quale prevede la trasformazione delle aree di sosta gratuite in aree a pagamento. Questo semplicemente significa che gli anagnini saranno tenuti – appunto! – a pagare. Ci vogliono convincere che tutto ciò si tradurrà in un miglioramento della nostra vita ma è ovvio che la società affidataria presenterà il suo conto, certamente salato, perché non se ne partirà dalle terre galliche per venire qui a fare beneficenza, anzi vorrà ricavare – come qualsiasi impresa privata – profitto. Se la ditta aumentasse anche di solo 10 centesimi il costo delle singole frazioni orarie, di quanto aumenterà la spesa a carico del pendolare? Quanto peserà tutto questo su chi è costretto ad arrivare alla stazione con la propria macchina, perchè non ci sono autobus su cui fare affidamento? Il progetto prevede molti nefasti interventi: l’impresa francese è chiamata ad ammodernare gli impianti di illuminazione e ad aggiungerne di nuovi; in cambio riceverà un canone di 450000 euro l’anno per vent’anni, soldi di tutti noi. Per il periodo complessivo si tratta di nove milioni di euro – salvo ulteriori aumenti! – permettendo al Comune di sgravarsi ogni anno di circa 250000 euro spesi per l’illuminazione pubblica! La giustificazione di tale convenzione sta nel fatto che l’amministrazione è attualmente priva di risorse economiche. Sindaco, Assessori, Consiglieri! Invece di spendere tutto quanto era presente nelle casse del Comune, non sarebbe stato meglio preventivare e programmare i lavori necessari per il rifacimento e l’ampliamento dei parcheggi e della pubblica illuminazione? Non sarebbe stato più giusto pensare ai pendolari anagnini piuttosto che agli imprenditori d’oltralpe? Non sarebbe stato più opportuno spendere gli 80000 euro delle luminarie (o quantomeno una loro parte) per l’ammodernamento dei lampioni, riducendo in tal modo la spesa per l’energia elettrica? Il milione e passa di euro – lasciatecelo dire! – GETTATO per il campo sportivo, non poteva essere investito per i lavori alla stazione, rendendo la vita maggiormente agevole e meno cara ai nostri tanti concittadini, di cui molti sono studenti e molti sono pendolari costretti a lavorare fuori città? Sulle strisce blu il discorso è ancora più ampio ed amareggiante: questa città manca di infrastrutture ed è impellente il ripensamento della mobilità urbana potenziando il trasporto pubblico locale. La società francese è stata delegata alla creazione di due parcheggi ex novo: il primo a servizio della stazione all’interno della ex-polveriera; il secondo sotto le antiche mura romane all’altezza di via Bagno. In merito a quest’ultimo intervento, invece di valorizzare l’area facendone un parco per i bambini, la cosa che fa più male è che sarà smantellato lo storico campetto di San Giovanni trasformandolo in 37 posti auto. Secondo no sense, a nostro parere gravissimo: diversi componenti dell’attuale amministrazione mossero delle forti contestazioni ad un progetto analogo presentato dalla precedente giunta di centrosinistra. Vogliamo solo ricordare alcune di tali critiche: il parcheggio sopra le mura fu definito “uno sfregio” (cit. Consigliere attuale maggioranza), doveroso veniva ritenuto “un parco pubblico, di cui si sente necessità forte ed impellente ad Anagni” (cit. stessa fonte), un’amministrazione che sceglie “un parcheggio per rilanciare il centro storico è un’amministrazione che ha fallito” (cit. Assessore Giunta Natalia). Siamo basiti! Noi ancora condividiamo quelle motivazioni: aree di parcheggio funzionali possono essere facilmente individuate in altri punti lungo la circonvallazione. Lo spazio all’interno delle antiche mura può essere riqualificato attraverso il suo reale valore archeologico e come area di verde pubblico, facendone un ampio parco nel centro storico. Inoltre, e nostro malgrado, i project financing sono già stati utilizzati dalle precedenti amministrazioni di cui faceva parte il Sindaco Natalia, ad esempio per l’acquisto dell’ex-polveriera (che è costata cara alle tasche degli anagnini a fronte di nessun ritorno corrente per la comunità) e per l’ampliamento del cimitero. Per i lavori effettuati a quest’ultimo, il Comune si è vincolato per trent’anni anni creando la paradossale situazione di persone che vanno a seppellire i propri cari in altri Comuni, perché ad Anagni costa troppo. Il restyling made in France quanto costerà agli anagnini? Circa sedici milioni vent’anni a fronte di una spesa presunta di 3,6 milioni di euro. Ammete!