Banchi, aule, corridoi vuoti oggi, 25 gennaio 2021, all’Istituto di Istruzione Superiore “Regina Margherita” di Anagni, dopo che gli studenti che frequentano l’istituto hanno deciso – sì – di protestare, ma in modo sicuro e dunque restando a casa con lo scopo di far valere anche la loro opinione relativamente alla riapertura delle scuole.
I ragazzi, in considerazione dell’attuale situazione di emergenza sanitaria, preoccupati per la loro salute e per quella delle loro famiglie, provano così a farsi ascoltare scioperando nel modo più consono a questo frangente d’epoca, e cioè restando a casa.
A fare le veci di tutti gli studenti, in questo giorno, sono stati gli stessi rappresentanti d’istituto i quali sono stati gli unici a presentarsi fuori dalle porte della loro scuola, senza però accedere all’interno. All’iniziativa hanno prevalentemente aderito gli studenti delle classi quarte e quinte; discreta, comunque, è stata anche la partecipazione degli studenti delle classi inferiori.
“Protestiamo perché vogliamo far sentire la nostra voce e far emergere, così, le problematiche e i bisogni che ci vedono direttamente coinvolti: i pochi e sovraffollati mezzi per arrivare a scuola, gli orari scomodossimi, estenuanti ed improponibili, le condizioni e misure non sicure che dovrebbero tutelarci sono davvero difficili da accettare“, fanno sapere gli studenti alle cui voci si è aggiunta quella di uno dei rappresentati d’istituto, Andrea Crescenzi, che ha dichiarato: “ci tengo a specificare che il problema non è la nostra scuola, che si è impegnata a tutelare noi studenti, ma del Governo che ha deciso di riaprire le strutture scolastiche in questa situazione di emergenza, nella quale non ci sono i presupposti per riaprire in modo sicuro”.
Malgrado la situazione i ragazzi dell’I.I.S. “Regina Margherita” non si tirano indietro e provano a far sentire la loro voce sulla loro situazione e con il rumore penetrante del silenzio, che stamattina – malgrado tutto – ha inondato tutta la scuola.
articolo e foto a cura di Diletta Turrini