Una lettera aperta al sindaco di Anagni avv. Daniele Natalia per richiedere la riconversione del Progetto Integrato d’Intervento de “Il Rutone” di località Osteria della Fontana; a firmarla, e ad inviarla per conoscenza alla redazione di questo giornale, l’Ass.ne Culturale AnagniViva, Circolo Legambiente Anagni, Ass.ne Culturale CittàInArte, Ass.ne Culturale Quartiere Cerere, Ass.ne Culturale Anagni cambia Anagni, Comitato Casa Barnekow, operatori culturali e commerciali del quartiere tra cui dr.ssa Poggi Serenella, dr.ssa Ferretti Federica, dr.ssa Giudici Maria, dr.ssa Forli Chiara, Sigg. Iaboni Gianni, Lorenza Missori, Selvaggio Salvatore, Turrini Giovanna (Spallaforte), Salvi Rita, altri.
Di seguito il testo integrale della lettera:
Egregio Sindaco, la vicenda della realizzazione di alcune unità abitative nello storico edificio del Rotone in Osteria della Fontana pone interrogativi sempre più pressanti a chi ha a cuore la storia, la qualità dello sviluppo urbanistico e sociale della nostra città, del suo centro storico come dei suoi quartieri periferici.
Non c’è dubbio che l’intera struttura di ingegneria idraulica di metà Ottocento, voluta da papa Pio IX per risolvere il problema idrico della città, rappresenti un bene prezioso di archeologia industriale che merita di essere recuperato e valorizzato nel suo specifico significato storico-culturale, nonché turistico ed economico. L’attuale progetto ebbe origine in un contesto molto diverso da quello corrente; contesto in cui era trainante lo sviluppo industriale con una sensibilità ed attenzione alla valorizzazione del patrimonio culturale ai fini turistici-economici decisamente inferiore all’attuale.
L’attenzione per la conservazione e valorizzazione dei monumenti e dell’ambiente che li circonda deve oggi la sua priorità al mutamento dei flussi dello sviluppo economico e, di conseguenza, vede nella filiera del turismo la maggiore fonte di reddito sostenibile per il futuro (circa 13% del PIL nell’anno 2018).
L’edificio del Rotone non è soltanto uno stabile che conserva la memoria storica di una di struttura meccanica, esempio straordinario di ingegneria del passato (che potrebbe rivivere attraverso modelli, disegni, ecc.), ma è un luogo in cui si può riassumere tutto il patrimonio storico che caratterizza il centro viario e culturale di Osteria della Fontana.
Pensare che quel fabbricato potrebbe diventare, oltre che importante testimonianza di una conquista della scienza idraulica, anche un luogo in cui poter raccontare le testimonianze monumentali straordinarie che lo circondano, sarebbe un coraggioso cambiamento verso la costruzione di una nuova modalità di sviluppo economico del quartiere.
Monumenti unici nella storia come il Circo Marittimo, il Tempio di Diana, il Delubrum Lavernae, il Compitum Anagninum con le sue strutture ricettive e gli antichi tracciati viari, l’antico lago e, non certamente per ultimo, Villa Magna potrebbero trovare giusta vetrina in questo edificio come porta d’ingresso, anteprima di un parco archeologico unico e di grande valore.
Negli anni Novanta una scelta amministrativa intese avvalersi di fondi “Edilizia Sovvenzionata” per promuovere la riqualificazione di questi luoghi includendo, in essa, la trasformazione del Rotone in cinque unità abitative di edilizia economica e popolare. Una scelta infelice che, raccontano alcuni bene informati, sarebbe dovuta mutare in corso d’opera, ma ciò non sembra essere accaduto.
Il costo iniziale dell’intero programma fissato in euro 826.331,04 è dapprima pressoché raddoppiato ad euro 1.601.016,39 e successivamente ancora incrementato di altri oneri significativi.
Una scelta inizialmente infelice si è rivelata, nel trascorrere di quasi un quarto di secolo, sempre più fuori luogo e irrimediabilmente dannosa sul piano culturale, paesaggistico e sociale, oltre che nella mutata e più articolata direzione dello sviluppo economico.
Per tutto questo, si impone all’Amministrazione Comunale una ferma messa in discussione del Progetto in questione, con l’interruzione dei lavori in atto e la riconversione dello stesso in una visione di recupero che parta dalle caratteristiche industriali dello stabile, dal valore storico degli impianti e dall’importanza archeologica dell’area circostante. Un valore complessivo a cui la città di Anagni non può assolutamente rinunciare.
Il lungo tempo trascorso al di là di ogni ragionevole cronoprogramma, le ripetute varianti in corso d’opera, la lievitazione dei costi oltre ogni comprensibile limite, il persistente stato di abbandono del cantiere aggiungono ulteriori elementi determinanti nel far valere l’inappropriatezza dell’infelice scelta.
Per tutto quanto sopra Le chiediamo, anche a nome di cittadini del quartiere e non solo, di avviare un’urgente commissione tecnico/legale che avvii e sostenga i contatti con gli organi interessati, al fine di arrivare ad una rapida riconversione progettuale che metta il Rotone e l’intera area al centro di una nuova visione di sviluppo sociale, economico e culturale del quartiere di Osteria della Fontana, come per tutta la nostra città.
Si tratta di una scelta improcrastinabile a cui i sottoscritti intendono apportare ogni utile contributo a partire da un rapido confronto che Le chiediamo di programmare in tempi particolarmente ravvicinati. In attesa, distinti saluti.
Anagni, 01 02 2021
per le foto ringraziamo l’amico Yuri Selvaggio