Di seguito riportiamo integralmente e senza modifiche la nota inviata a questa redazione dall’opposizione consiliare (ad esclusione del gruppo “Idea Anagni”):
Il consiglio svoltosi la sera del 18 Febbraio, alle ore 19:00 alla Sala della Ragione, convocato in urgenza solo 24 ore prima, è stata un’ulteriore testimonianza del metodo di lavoro dell’amministrazione Natalia.
Un consiglio con solo due punti all’ordine del giorno, il primo punto per la concessione della servitù sui terreni del comune di Anagni a favore della società Gasdotti Itala per lavori in zona La Macchia Est è stato ritirato dal Presidente del consiglio in apertura dei lavori, De Luca ha motivato il ritiro per maggiori approfondimenti considerato anche che la commissione consiliare prevista nella stessa mattinata del consiglio era andata deserta…
Troppo facile chiuderla così, raccontiamola bene e tutta!Il consigliere di maggioranza e Presidente di commissione Quarmi convoca la commissione per discutere del punto all’ordine del giorno del consiglio, la mattina del 18 alle ore 11,00, in prima convocazione e alle ore 11,30 in seconda convocazione, noi c’eravamo, e chi di noi non c’era in rispetto delle istituzioni aveva avvisato il Presidente della mancata presenza per giustificati motivi, e la maggioranza?
La maggioranza che nelle commissioni ha il maggior numero di consiglieri e che convoca quindi le commissioni, non si è presentata, non garantendo il numero legale per i lavori e ancora più grave, non inviando neanche una comunicazione di mancata presenza. Questa maggioranza ha dunque fatto perdere del tempo a chi come noi c’era, con il senso di responsabilità richiesto a chi rappresenta i cittadini e la buona volontà di voler studiare gli atti e lavorare per la città.Assente anche l’architetto che in qualità di responsabile del settore avrebbe dovuto documentarci sull’argomento.
A raccontarla tutta l’architetto quando lo abbiamo raggiunto in ufficio ci ha spiegato che in quel giorno a quella stessa ora aveva un impegno e che della commissione era stato informato solo poco prima. C’è veramente poco da aggiungere e se queste sono le modalità che adotta questa maggioranza per interfacciarsi e programmare il lavoro con i responsabili dei servizi allora capiamo perché ai tanti proclami enunciati dal sindaco durante le sedute consiliari e sui social poi non seguono i fatti.Nello stesso pomeriggio inoltre è stata convocata anche la commissione bilancio, che si è potuta svolgere semplicemente grazie alla nostra presenza garantendo il numero legale, sempre con senso del dovere mentre la maggioranza era ancora assente.
Un consiglio comunale con solo due punti all’ordine del giorno e anche in questa occasione abbiamo dovuto fare i conti con la cattiva abitudine di questa maggioranza, gli atti del consiglio non hanno mai da subito una completa documentazione tale da permettere uno studio approfondito , ma abbiamo capito che l’amministrazione Natalia gli atti li legge poco, e se li legge lo fa con poca attenzione…
sono tre anni che facciamo notare errori e refusi sui documenti che meritano importanza e rispetto, ma nessuno se ne preoccupa, di questa amministrazione continuiamo a contestare la superficialità, la mancanza di programmazione e la mancanza di metodo di lavoro. Convocare in urgenza un consiglio comunale per l’urgente necessità di votare una pratica che non aveva la necessità dell’urgenza, convocare in urgenza una commissione e non presentarsi, e alla fine ritirare il punto per essere approfondito, inserire in urgenza il riconoscimento di un debito fuori bilancio per una “urgenza procurata” da un iter amministrativo lento e distante dalla nostra visione di amministrazione e rispetto delle istituzioni.
Il rodaggio della macchina governativa di Natalia non è mai terminato e i risultati sono sotto gli occhi di tutti, di meriti a questa giunta non ne possiamo riconoscere un rimpasto oggi a nostro avviso a poco servirà, sono tre anni di non lavoro da colmare, l’amministrazione Natalia passerà alla storia per l’assordante silenzio dei suoi consiglieri comunali e per l’immobilismo della sua azione politico-amministrativa».