Da qualche settimana è stato nominato nuovo coordinatore cittadino del Polo Civico, ruolo che – fin da subito – ha rivestito con senso di responsabilità e una punta di orgoglio. Lui è Antonio Di Giulio, anagnino da generazioni, 45 anni, una laurea in Giurisprudenza, sposato e papà di due bambini; di professione fa il direttore degli acquisti e della logistica in un’importante azienda chimica che ha sede nel distretto industriale di Latina. Fin da giovane ha mosso i primi passi in politica insieme al padre Leandro, ereditandone la passione. Ha fatto parte dell’amministrazione guidata qualche anno fa dal sindaco Carlo Noto assumendo le deleghe alla Pubblica Istruzione, Politiche del Lavoro e Servizi informatici (ICT ed e-government). anagnia.com lo ha incontrato e, con l’occasione, gli ha rivolto qualche domanda.
Da qualche settimana, come abbiamo avuto modo di raccontare ai nostri lettori, Lei è coordinatore del gruppo “Polo Civico” che fa capo, a Frosinone, a Gianfranco Pizzutelli, membro del CdA del Consorzio ASI da poco nominato dal presidente Nicola Zingaretti presidente di ASP, azienda di servizi alla persona nella quale sono state accorpate sette istituzioni pubbliche di assistenza e beneficenza. Qual è l’indirizzo politico della Suo gruppo e quali i proponimenti?
Ci tengo a precisare che il Polo Civico è un movimento politico né di sinistra, né di destra che fa della progettualità e della operatività la propria prerogativa, dando sempre la massima importanza al benessere del territorio e dei cittadini. Ed è proprio da questo che dobbiamo ripartire, dal concreto. Oggi troppo spesso la politica è fatta di propagandismo sui social che purtroppo genera solamente una serie infinita di insulti ed attacchi, anche a livello personale che sfociano in un “nulla” di fatto.
Alcuni anni fa, Lei ha rivestito ruoli istituzionali anche importanti in seno all’amministrazione della città; poi, terminata quella parentesi, per molto tempo si è fatto da parte. Qual è il motivo per cui ha deciso, oggi, di scendere nuovamente in campo? Nel caso di specie, come intende inserirsi nella vita politica cittadina?
In passato è vero ho ricoperto incarichi istituzionali importanti svolgendoli, ci tengo a dire, sempre con il massimo impegno ed ottenendo anche importanti risultati. Purtroppo si sa che in politica a volte si vince, a volte no, ma pur non avendo ricoperto negli ultimi anni incarichi istituzionali, non ho mai smesso di interessarmi alla politica per amore verso mia città. Ho avuto poi il piacere di conoscere la realtà del Polo Civico e il suo Presidente Gianfranco Pizzutelli, persona con cui ho da subito legato in quanto ha un modo d afre politica molto simile al mio e che ha deciso di puntare sulla mia persona per rilanciare il movimento ad Anagni. Ed eccomi qui!
Non si può non parlare delle incomprensioni e delle polemiche, anche piuttosto vibranti, in passato, in seno al gruppo del quale ora Lei è a capo. Ci riferiamo, tra le altre cose, alle dichiarazioni rese proprio a questo giornale da chi l’ha preceduta. Cosa è cambiato, da allora, e chi altri – oltre a Lei – fa parte di questo gruppo?
In passato – è vero – ad Anagni, ci sono state incomprensioni all’interno del Polo Civico cha hanno portato ad un commissariamento. Ed è per questo che sto lavorando sulla riorganizzazione del movimento perché ritengo opportuno e necessario ripartire da zero e scegliere una classe dirigente valida, fatte di persone che vogliono impegnarsi veramente per la nostra città. È troppo presto per fare nomi ma tra qualche tempo si vedranno già i primi risultati.
Fra poco più di due anni Anagni tornerà al voto. Ha ambizioni o progetti al riguardo?
Come già detto, il nostro è un movimento politico trasversale e per questo in ogni Comune c’è la massima libertà di sposare il progetto che meglio risponda alle esigenze della città e dei cittadini. Nello specifico ad Anagni nelle ultime elezioni amministrative il Polo Civico ha supportato il candidato sindaco di centro-destra, ma non avendo più rappresentanti in seno all’attuale amministrazione, siamo da oggi e per il prossimo futuro liberi di dialogare con tutte le compagini politiche e civiche con l’ambizione, perché no, di poter esprimere un proprio candidato Sindaco.