Solo per un caso estremamente fortuito non fu una tragedia: l’esplosione nel quartiere di Finocchieto di Osteria della Fontana di Anagni – avvenuta il 19 novembre di sei anni fa – provoco, per fortuna, solo danni quantificabili in decine di migliaia di euro ma nessun ferito.
Per quel fatto, il prossimo 15 marzo andranno a processo il legale rappresentante della società che stava eseguendo dei lavori in zona e l’incaricato della messa in sicurezza dei lavori. La potenza della deflagrazione, udita a chilometri di distanza, fu dovuta ad una fuga di gas metano.
Gravi, come detto, i danni provocati alle automobili, ai palazzi circostanti, al supermercato Conad, ai negozi nei dintorni: l’esplosione, venne poi accertato, era stata provocata da un’incauta perforazione di una tubatura del gas e dalla conseguente fuga di combustibile.
Da qui l’avvio dell’inchiesta ed il conseguente rinvio a giudizio dei due indagati: venti le persone che tramite gli avvocati Riccardo Masecchia, Alessia Maggi e Angelo Galanti si sono costituite parte civile.