Prosegue il botta-e-risposta tra amministrazione comunale e gruppo civico cittàtrepuntozero, capitanato dal dott. Fernando Fioramonti. Di seguito, la risposta di quest’ultimo alla nota delle forze di maggioranza pubblicata da questa redazione nei giorni scorsi:
Partiamo dalla conclusione del nostro articolo: “Attendiamo risposte, sarebbero gradite nel merito oppure dovremo continuare ad abituarci ad improperi gratuiti sia dei diretti interessati sia di fidi scagnozzi?”.
Questa invece la replica da parte della nel maggioranza: “Fioramonti ha rispolverato il vestito buono da sciacallo professionista”; “è duro di comprendonio”; “è egocentrismo, è spocchia, è polemica è menzogna”. Questo non è dibattito politico: dibattito politico è rispondere in maniera puntuale ai quesiti posti, anche se scomodi.
Dibattito politico è spiegare a chi potrebbe aver frainteso le ragioni di scelte operate, dibattito politico è non confondere volontariamente le acque. Chi ha scritto la replica non ha compreso il senso dell’articolo anche se ci sembra di essere stati chiari: non abbiamo accusato gli esercenti di bar e ristoranti cui va tutta la nostra solidarietà in un momento così difficile; abbiamo chiesto unicamente conto dei mancati controlli.
Si può e si deve dialogare con rispetto, assumendosi le proprie responsabilità a patto che si abbiano argomenti per ribattere: le offese e la denigrazione personali non sono risposte ma l’evidenza della pochezza delle argomentazioni. Parlare di “copia e incolla” di frasi in latino è inutile e risibile. Ci stupisce dolorosamente che il nostro sindaco, avvocato e stimato professionista, avalli risposte che scadono al livello delle liti tra bulletti. Reiteriamo dunque le nostre domande: il controllo sul mancato rispetto delle regole è stato fatto? Come è possibile che si siano visti capannelli di persone in giro? In piena pandemia, con un indice di contagio in fortissima crescita, la “domenica ecologica” del 21 febbraio era proprio necessaria? È stato utile consentire le visite guidate? O incoraggiare l’apertura dei bar? È così alto il prezzo che i nostri amministratori sono disposti a pagare pur di ricevere qualche consenso?
Vorremmo porre anche un’altra domanda legata alla triste ed annosa questione della riapertura del nostro ospedale: se le promesse contenute nel vostro programma elettorale, che tanti voti vi hanno portato, fossero state mantenute la cittadinanza tutta non sarebbe stata un po’ più tranquilla?
E non ci riferiamo solo al COVID-19 ma a qualsiasi urgenza che, nelle attuali circostanze, diventa quasi impossibile da affrontare. Visto che chiedere è lecito e rispondere è cortesia, Sindaco! potrebbe cortesemente rispondere nel merito alle domande poste?