Francesca, nostra cara lettrice originaria della provincia di Frosinone, ci scrive questa lettera dalla Germania, dove risiede da qualche anno: si tratta di una sorta di “mini-guida” rivolta ai concittadini che, come lei, risiedono all’estero che hanno bisogno di informazioni per far rientro in Italia, data l’attuale situazione di incertezza. Ringraziamo Francesca per aver scelto il nostro giornale e invitiamo i nostri lettori a leggere con attenzione la sua lettera:
Tornare a casa non è impossibile ma con le giuste accortezze e attenzioni alle regole internazionali, ognuno può riabbracciare genitori e fratelli.
La prima cosa in assoluto da fare, ancor prima di prenotare un viaggio, è controllare in quale elenco è presente lo stato estero in cui ci si trova. È possibile farlo a questo link.
Nel caso si facesse parte dell’elenco C (come nel mio caso) è possibile tornare in Italia attenendosi alle regole riportate.
Molte compagnie poi chiederanno il motivo del nostro viaggio: anche se residenti, domiciliati all’estero e registrati all’AIRE possiamo tornare come cittadini italiani che rientrano a casa.
Ora, prima che andiate avanti con la lettura: questo mio scritto non vuole essere un invito a viaggiare indifferentemente a qualsiasi norma o legge. Questo scritto non è un invito al turismo, né alle vacanze, né al faccio come voglio.
Io mi rivolgo a tutti quelli che, come me, hanno nostalgia della famiglia e sono mesi o anni che non possono guardarsi negli occhi o sfiorarsi con i propri cari.
Mi rivolgo a chi è innamorato della propria terra ma che (forse purtroppo, forse no) però non può tornare a vivere dove è nato.
Mi rivolgo a chi rispetta e ha sempre rispettato le norme a cui TUTTI ci stiamo sottoponendo da un anno a questa parte.
Mi rivolgo a chi nel rispetto del prossimo, della Salute del prossimo e di quella dei propri cari, vuole o ha necessità di abbracciarli.
Prima regola del tornare a casa: non si parte se si hanno sintomi. Al giorno d’oggi ogni compagnia aerea genererà voucher o coupon, con valore uguale a quello della somma spesa per il viaggio utilizzabili fino a tre anni dopo l’emissione. Perciò se si sta male, si rimane a casa.
Un consiglio: quarantena preventiva. Se si ha la possibilità, evitate di recarvi in luoghi affollati e proteggetevi più del solito con mascherine e disinfettante! Evitate di incontrare amici e conoscenti e fate dei test regolari (settimanali se possibile) nei giorni precedenti la partenza. Questo vi dà la possibilità di minimizzare le probabilità di infezione e di potervi preparare al test finale per il viaggio.
Se si è stati già vaccinati poi, è bene portare con sé il libretto vaccinale (o una copia) con il certificato del vaccino anti covid: non lo chiederà nessuno ma è bene avere ogni documentazione con sé.
Per tornare a casa ci si deve munire di un test covid (pcr o antigenico) non più vecchio di 48 ore al momento dello sbarco in Italia e compilare l’autodichiarazione disponibile sul portale del Ministero degli Esteri.
Il test covid sarà necessario esibirlo sia nel paese estero di provenienza al momento del check in e di imbarco al gate, sia in Italia al momento dell’uscita dall’aeroporto. Per sicurezza ed eventuali controlli, che potrebbero aver luogo sulla via del ritorno a casa o durante il soggiorno nell’indirizzo specificato, è bene conservare il certificato anche fino a poco prima della partenza.
Non meno importante, per tutelare la propria salute e quella dei propri cari, sebbene in aeroporto basti anche l’uso della mascherina chirurgica, si raccomanda l’uso di una mascherina ffp2 o anche meglio di una ffp3. Vorrei chiarire tra l’altro che la maggior parte delle compagnie di linea non accettano né mascherine di stoffa, né visiere, né tantomeno maschere ffp2 o ffp3 che presentino una ventola! La vostra mascherina deve essere necessariamente sprovvista di ventola e riportare la dicitura ffp2, N95 o ffp3 su di essa.
Seppur lapalissiano, mi sentirei di consigliare caldamente l’utilizzo di gel disinfettanti in formato da viaggio (bottiglina con capacità inferiore ai 100 ml) da portare sempre con sé o anche l’utilizzo di guanti monouso, che però non sono obbligatori.
Durante il periodo di permanenza in Italia, ci si deve attenere alle regole del colore della Regione o del Comune in cui ci si trova, continuare ad indossare le mascherine anche se negativi e sottoporsi ad un tampone nel caso si presentino sintomi!
Al momento del rientro sarà cura informarsi sulle modalità di rientro a casa che variano da Stato a Stato. In molti Stati esteri l’Italia risulta come una regione di rischio per il nostro indice RT, per questo è bene controllare se ci si dovrà sottoporre ad una quarantena e ad eventuali altri tamponi per essere poi esonerati dall’obbligo di quarantena.
Personalmente per me, che risiedo in Germania, è stato necessario fornirsi di un nuovo test covid (PCR o Antigene) in lingua inglese sempre non più vecchio di 48 ore al momento dello sbarco.
La registrazione sul portale del Ministero della Sanità tedesco che consentirà poi di superare non solo i controlli al momento dello sbarco in Germania, ma anche di poter ricevere la carta di imbarco per accedere al gate.
Vorrei aprire una piccola parentesi su questo ultimo punto: alcuni potrebbero chiedere o rispondermi che la carta di imbarco viene generata automaticamente al momento del check-in online sulla app della compagnia aerea o sul sito internet. Vi rispondo che al momento attuale no, nonostante la possibilità di effettuare tutto online, sarà necessario recarsi per tempo in aeroporto per ritirare allo sportello (schalter) indicato online il proprio biglietto (anche in assenza di un bagaglio da viaggio voluminoso!).
Anche in questo caso ci verrà chiesto come mai viaggeremo di nuovo. Il mio consiglio è quello di avere un certificato (emesso dal Comune estero di residenza o di quello del paese in cui si viveva prima del trasferimento) in cui si certifichi la vostra residenza o domicilio.
Anche nell’aeroporto e nel viaggio di rientro sarà necessario indossare una mascherina con quelle su riportate e di disinfettare le mani dopo aver avuto contatti con qualsiasi superficie pubblica.
Quando sarete a casa attenetevi alle regole del vostro paese: è bene calcolare con accuratezza le ferie o i permessi, che vi occorrono non solo per il viaggio, ma anche per osservare la quarantena prescritta e fate una cosa: siate felici del tempo che avete passato con chi amate e orgogliosi di voi per essere stati cittadini responsabili e figli o fratelli che amano e soprattutto proteggono la propria famiglia.