“Come negli occhi di un bambino”, il cortometraggio prodotto dall’associazione Quartiere Cerere, si è aggiudicato il premio Best Actor nel Mirabilia International Film Award, seguitissimo festival internazionale per videomaker di tutto il mondo.
L’opera, che racconta i giorni bui del lockdown di marzo visti, appunto, con gli occhi di un bambino, è stato diretto dal giovane regista anagnino Benedetto Orestini ed interpretato da Guglielmo Viti, dal piccolo Enrico Santovincenzo e da Alessandro Salvatori, vincitore del premio.
Il corto, che è stato trasmesso in anteprima ed esclusiva lo scorso 18 luglio sul canale Youtube dell’Associazione “Quartiere Cerere”, era stato girato qualche mese prima attraverso le vie del centro storico di Anagni, eccezionalmente vuoto in quei giorni a causa del lockdown.
Un dono alla città di Anagni, aveva spiegato il presidente del comitato di Quartiere Cerere Luca Santovincenzo, da parte dell’associazione e degli autori, precisando che il lavoro era stato realizzato senza alcun contributo pubblico e per puro spirito filantropico ispirato dalla grave situazione di emergenza sanitaria.
“Dopo un anno orribile, che ha azzerato il mio lavoro, picconato anche da personaggi più o meno infimi che hanno avuto poco rispetto del teatro, del cinema, dell’arte di strada, dello spettacolo tutto, arriva il Mirabilia International Film Awards a ridare sprint e gioia premiando il cortometraggio “Come negli occhi di un bambino”, che ho realizzato lo scorso anno con l’input di Luca Santovincenzo e la sua associazione Quartiere Cerere e con la regia di Benedetto Orestini – ha affermato Alessandro Salvatori, versatile artista anagnino – io e la mia palla ringraziamo con entusiasmo. Un premio che ci e mi stimola ancor di più a ripartire, rotolando o quasi, lungo le strade ora deserte”.
Alessandro Salvatori, artista versatile
Alessandro, caro amico di questa redazione, classe 1973, appassionato di cinema, teatro, fotografia, dopo la laurea in Storia e Critica del Cinema all’Università “La Sapienza” di Roma è sempre stato impegnato – negli ultimi anni – in progetti ed iniziative di ambito artistico; prima dello scoppio della pandemia girava l’Italia in lungo e in largo per far divertire grandi e piccini impersonando il ruolo di un mimo impertinente e dispettoso che giocava con un piccolo palloncino, fino a che non scopriva un pallone gigante per finire… nel pallone.
Artista versatile ed appassionato, Alessandro è sempre stato bravo a far sorridere suscitando stupore e meraviglia in quanti hanno avuto modo di assistere alle sue performance-art.
articolo a cura di Francesco Recchia