L’amministrazione comunale guidata dal sindaco Mario Felli al lavoro per riqualificare gli arredi esistenti e ampliare le funzioni nel proprio territorio di competenza della pista ciclabile per renderlo ancor più un luogo per fare sport e vivere il tempo libero all’aria aperta. La pista, specie in questi ultimi anni, è diventata un punto di riferimento importante non solo per i pigliesi ma anche per tanti avventori provenienti dai paesi viciniori.
Nei giorni scorsi, proprio a ridosso dell’ex stazione di Piglio, ai margini della pista, sono stati installate nuove attrezzature che potranno essere utilizzate da tutti: si tratta di una bike repaire point, ovvero un’area di riparazione e manutenzione di biciclette, comprendente anche una pompa a mano fissata a terra, e di un’area dedicata invece al fitness, con diversi attrezzi nuovi di zecca: una chest press/lat machine, una rower machine e una rider machine.
“La sedentarietà – spiega Maria Grazia Borgia, consigliere comunale con delega alla Salute – è un fattore predisponente per numerose patologie quali quelle cardiovascolari, diabete di tipo 2, obesità, osteoporosi e invecchiamento precoce delle articolazioni. Non dimentichiamo, inoltre, che lo sport, soprattutto se praticato all’aria aperta, produce effetti positivi anche sul benessere psicologico oltre che fisico in quanto lo sport stimola la produzione di molecole che favoriscono il buon umore, come le endorfine o la serotonina, un ormone neurotrasmettitore che migliora lo stato di serenità. L’attività fisica previene ansia e stress perché riduce il livello di cortisolo nel sangue, l’ormone coinvolto nello stress e nella depressione”.
Le fa eco Matteo Celletti, giovanissimo consigliere comunale con delega allo Sport, che aggiunge: “questa installazione fa parte di un progetto in continua crescita volto alla valorizzazione dello Sport e del tratto di competenza della pista ciclabile. E’ una strategia utile, soprattutto in questo periodo storico, per permettere a tutti di fare attività sportiva all’aperto e gratuitamente. In cambio chiediamo solamente il rispetto dei luoghi e delle strutture in modo che restino utilizzabili a lungo da tutti”.
articolo a cura di Francesco Recchia