Domenica pomeriggio 11 aprile, alle ore 17.30, nel Monastero Santa Chiara di Anagni nel corso della celebrazione della Santa Messa presieduta dal Vescovo della Diocesi Anagni-Alatri Mons. Lorenzo Loppa, suor Maria Chiara Giuseppina Trujillo emetterà i voti Temporanei triennali di castità, di povertà, di obbedienza e di clausura. La Professione avverrà nelle mani dell’Abadessa Maria Chiara Fedele Subillaga. Per via delle norme di contenimento dell’emergenza sanitaria, le sedute della chiesa non sono sufficienti per accogliere tutti i fedeli che vorrebbero partecipare.
La celebrazione sarà quindi trasmessa in diretta Facebook, sul profilo delle Contemplative Anagni, per permettere a tutti di seguire, anche oltreoceano, dove sono i familiari della monaca.
Suor Giuseppina è la più giovane del Monastero (le altre hanno in maggioranza tra i 30 e i 40 anni). Si è molto distinta nei lavori di giardinaggio, in lavanderia e nella cucina italiana, anche se è molto precisa e veloce in molti altri lavori monastici. È una ragazza acuta e intelligente, specialmente nelle condivisioni della Lectio Divina comunitaria. Ha imparato molto bene la lingua italiana ed è molto devota a san Giuseppe, suo patrono. Il suo sorriso è sempre aperto, semplice e sincero.
Per conoscerla meglio pubblichiamo questa breve intervista e invitiamo tutti a seguire la diretta Facebook domenica 11 aprile alle 17,30:
Suor Giuseppina, come e quando è nata la tua vocazione?
La mia vocazione è nata avendo visto la semplicità dei Frati Francescani. Ho pensato che avrei voluto essere come loro. Quando loro spiegavano la vita di san Francesco il mio cuore sentiva la chiamata. Dopo mi sono informata sulla vita del santo d’Assisi e mentre leggevo mi ha impressionato vedere la nostra Madre Santa Chiara che ha abbracciato il carisma.
È stata proprio la vita dell’Ordine che mi ha fatto rispondere a questa bella chiamata Francescana.
Quale è stato il momento in cui hai capito che potevi e volevi donare la tua vita Gesù?
Il giorno di Pentecoste, mi preparavo per la Cresima. Avevo 14 anni e quando ho ricevuto il Sacramento, sentivo dentro di me che il Signore chiedeva il mio cuore. Mi esortava a non avere paura e ha messo in me una fiamma d’amore che mi ha incoraggiato a cercare e a rispondere alla sua volontà. Non ho mai dubitato del suo amore per me.
Come hanno reagito i tuoi familiari e i tuoi amici alla tua scelta vocazionale?
Per la mia giovane età, i miei genitori non erano d’accordo. Quando hanno visto la mia volontà e la determinazione a diventare monaca hanno rispettato la mia decisione. Provenendo da una famiglia cristiana, mi hanno appoggiato e mi hanno esortato ad essere veramente sincera e servizievole.
Alla luce della tua storia personale come vivi la tua vocazione in monastero?
Vivere in monastero è una grazia che condivido con le Sorelle nell’amore fraterno. Avere cura le une per le altre è un dono di cui sono contenta. La cosa più importante in Comunità è la sincerità. Io sono felice per la mia vita di preghiera e di lavoro monastico. Questa è una vera donazione d’amore, perché quando una Sorella si dona nella carità è il punto di partenza per seguire Gesù. La grazia di Dio mi dà la gioia di vivere la vita sia con la croce che con la bellezza della chiamata che fa fiorire la persona là dove Dio l’ha piantata. E quindi, ringrazio il Signore e la mia Comunità per il dono di questa Professione che spero di vivere alla luce dell’amore e della gioia.