Tra i deputati illustri del Collegio elettorale di Anagni nei primi anni del ‘900 va annoverato anche il generale Paolo Spingardi, comandante generale dell’Arma dei Carabinieri nel 1908-1909 e ministro della Guerra ininterrottamente dal 1909 al 1914. Appassionato sportivo, Spingardi fu anche presidente nel 1909 della Sezione premilitare della Società Podistica Lazio (attuale S.S. Lazio) e consigliere generale del sodalizio biancoceleste fino alla morte nel 1918.
Nato a Felizzano, in Provincia di Alessandria, da nobile famiglia nel 1845, Paolo Spingardi fu avviato alla carriera militare partecipando come sottotenente dei Granatieri di Sardegna alla Terza guerra d’indipendenza (1866) ed andando poi ad insegnare topografia alla Scuola di Guerra di Torino nel 1886. Fu capo sezione presso il Ministero della Guerra (7 luglio 1887), comandante in seconda della Scuola di Guerra (11 dicembre 1892-ottobre 1896), direttore generale dei Servizi Amministrativi presso il Ministero della Guerra (19 giugno 1898-settembre 1900) e comandante della Brigata Basilicata fino al 1903, anno nel quale divenne sottosegretario alla Guerra nel governo Giolitti II.
Proprio l’esperienza da sottosegretario lo avvicinò allo statista di Dronero del quale divenne uno degli uomini di fiducia all’interno delle istituzioni e, nello specifico, dell’Esercito, tanto da volerne assicurare anche l’elezione alla Camera dei Deputati facendolo candidare in un collegio considerato praticamente blindato per i liberal-democratici giolittiani, quello di Anagni appunto.
Come già visto per il 1913 con l’elezione dell’anagnino Raffaele Zegretti anche per quelle del 1904 gli ambienti liberali cittadini e del circondario si mossero in favore del candidato di punta dello schieramento giolittiano. Se dal 1870 al 1897 il Collegio di Anagni aveva eletto continuativamente deputati appartenenti alla destra come Agostino Martinelli (anche sindaco di Anagni), Antonio Guj (che sconfisse addirittura per due volte il capo della destra riformista Ruggero Bonghi) ed il principe Prospero Colonna (futuro sindaco di Roma) o al centro-destra come Paolo Volpi-Manni, a partire dalle elezioni del 1900 – anche per il rafforzamento del gruppo giolittiano – fu la sinistra moderata a diventare la prima forza politica del circondario anagnino. Nelle Elezioni del 1900 infatti si confrontarono due principi romani, Prospero Colonna e Camillo Borghese, il primo esponente della destra ed il secondo del centro (con l’appoggio della sinistra): nonostante fosse prevalso Colonna, a causa delle sue dimissioni, le elezioni si dovettero ripetere ed in questo caso fu Borghese a prevalere contro il clericale-moderato Gennaro Vitaliano.
Nell’arco di quattro anni il Collegio di Anagni divenne una roccaforte dei “ministeriali giolittiani” e nel 1904 si svolsero appunto le Elezioni politiche che videro contrapposti in città il generale Spingardi, uomo della “sinistra militare”, ed il clerico-moderato Giulio Clementi. Il Non Expedit dei cattolici era ancora operativo e, pertanto, Clementi non avrebbe potuto aspettarsi il sostegno diretto del clero né degli elettori cattolici tradizionalisti. Al contrario Spingardi raccoglieva il sostegno dei laico-riformisti ma anche dei conservatori.
Paolo Spingardi si presentò con un programma ricalcato essenzialmente sulle linee di quello di Giolitti senza particolari riferimenti alla realtà locale. La funzione di “deputato tecnico” dello Spingardi si espresse chiaramente nella sua attività parlamentare che si concentrò esclusivamente su questioni di politica militare.
Paolo Spingardi ottenne 1813 voti contro i 718 di Clementi, cifre consistenti considerando che il suffragio universale non era ancora in vigore (lo sarà solo nel 1913) per un candidato proveniente da fuori, nonostante fosse comunque ben inserito nella realtà sociale e politica della Capitale.
Benché la sua esperienza politica sia stata poco legata ad Anagni, tranne che per l’elezione, il generale Paolo Spingardi resta comunque uno dei deputati qui eletti (anche con un certo consenso) e quindi parte integrante della storia contemporanea della città dei papi.
articolo a cura di Filippo Del Monte