La costruzione di una memoria nazionale condivisa passa anche dal ricordo e dalla riflessione su episodi crudi, violenti, che hanno avuto per vittime la popolazione civile in uno dei periodi più bui della storia recente: le “marocchinate”.
Proprio per ricordare i tragici eventi che hanno coinvolto donne, uomini e bambini della zona sud della Ciociaria, gente violentata, torturata ed uccisa dalle truppe marocchine definite “Goumiers” nella fase finale della battaglia di Cassino, è stata istituita su iniziativa dell’Associazione Nazionale Vittime delle Marocchinate (ANVM) la Giornata Nazionale per le Vittime delle Marocchinate per il 18 maggio. Quest’anno è la prima volta che si celebra l’evento ed il Comune di Anagni, sempre attento alla preservazione della memoria storica, è stata una delle prime realtà istituzionali ad aderirvi su scala nazionale. Questa sera Porta Cerere verrà illuminata con i colori della bandiera nazionale per ricordare ed onorare le migliaia di vittime della furia cieca dei “Goumiers” franco-marocchini.
Il Sindaco Daniele Natalia dichiara: «abbiamo sentito il dovere come amministratori e come cittadini ciociari di ricordare le vittime delle “Marocchinate”, una pagina di storia sulla quale occorre ancora fare luce nella sua interezza ma sulla quale stanno emergendo pian piano documenti interessanti. Benché ad Anagni episodi del genere non si siano verificati, il fatto che questi crimini siano stati perpetrati in Ciociaria e che abbiano riguardato una forma particolarmente odiosa di violenza sulla popolazione civile in spregio ad ogni diritto, sono due moniti che ci dicono quanto sia importante ricordare certi episodi».
Il Presidente del Consiglio Comunale Davide Salvati aggiunge: «Quello che ogni giorno Emiliano Ciotti, Presidente dell’Associazione Nazionale Vittime delle Marocchinate, ed il suo staff di ricercatori storici e legali portano avanti è un lavoro encomiabile che rende finalmente di pubblico dominio, dunque invitando alla riflessione condivisa, fonti e documenti inediti sui tragici fatti avvenuti nella bassa Ciociaria nel maggio del 1944. La questione delle “Marocchinate” è sempre stata, fortunatamente, tenuta viva dal mondo politico-istituzionale italiano, sia a destra che a sinistra, fin dal dopoguerra ed anche il romanzo “La Ciociara” di Alberto Moravia o l’omonimo film con Sophia Loren sono stati “casse di risonanza” per quanto accaduto alle vittime, ma poi nel corso degli anni quelle vicende sembravano non interessare più a nessuno. L’opera meritoria dell’ANVM sta proprio nell’averle nuovamente tirate fuori dall’oblio della storia per dare dignità a quelle donne, a quegli uomini, a quei bambini vittime della furia della guerra in una Italia divenuta campo di battaglia e preda di eserciti stranieri».