Riceviamo e pubblichiamo, di seguito, la nota inviata a questa redazione dal meetup Colleferro 5 Stelle:
Una cosa è certa: oggigiorno il cittadino conta per la politica tanto quanto l’utente conta per le società di servizi e manutenzione, partecipate o meno che siano, e viceversa. Ovvero nulla! Ad eccezione, ovviamente, del suo voto, che tanto fa gola alla prima, e dei suoi soldi, bramati tanto dalla prima quanto dalle seconde. In tali casi, quando cioè il cittadino è elettore e pagatore (o, in forma socialmente più elegante, “contribuente”), lo si lusinga e gli si mostra stima. Ma in una dimensione più che altro teorica, lastricata di buone intenzioni dichiarate e raramente seguite dai fatti. Pronti, questi ultimi, a materializzarsi più che altro qualora si percepisse che la misura della pazienza popolare è colma.
Di queste scarse attenzioni verso il bene comune, anche quando questo bene si paga carissimo sotto forma di tasse, troppo spesso simili a gabelle medievali, e bollette dagli importi sempre più spropositati, in un’autentica mancanza di rispetto o anche semplice considerazione verso il contribuente onesto, ne sono emblematici esempi i lavori da poco terminati, si spera, di via Carpinetana Nord (il principale ingresso di Colleferro) dopo un lungo periodo all’insegna della quasi staticità – dall’1 luglio 2020 ad oggi, 29 maggio 2021, percorribile solo a senso unico in uscita, ad eccezione di un temporaneo ripristino del doppio senso di marcia dall’1 settembre all’8 novembre – e il blocco ormai cronico dell’altrettanto importante via Traiana che, a seguito di un nubifragio, dopo una parziale chiusura con senso di marcia alternato a partire dal 3 dicembre 2019, ha smesso completamente di collegare Colleferro a Segni dal 7 ottobre 2020 per via della totale chiusura al traffico.
Ma il cittadino sta buono, non si lagna. Pare abbia esteso il limite di sopportazione fino all’infinito e oltre. Forse giusto qualche mugugno per strada o al bar.
Per cui lo abbiamo visto, tra il rassegnato e l’assuefatto, per svariati mesi mettersi in fila davanti al ponticello di via Romana che porta alla stazione ferroviaria di Colleferro, nell’alternanza del senso di marcia per consentire, in mancanza del ben più comodo e sicuro ingresso di via Carpinetana Nord, l’attraversamento di automezzi di ogni genere, dimensione e, soprattutto, peso; come anche l’altro ponticello sulla ferrovia che da via Casilina porta in via Fontana dell’Oste, che nelle ore di punta vede una lunga fila di autoveicoli giungere dal ponte fin sulla Casilina. Si spera ora non più. Ora cioè che via Carpinetana Nord è tornata finalmente (e speriamo definitivamente) ad essere anche “ingresso” di Colleferro e non solo “uscita”.
Ancor più chi deve andare da Colleferro a Segni e viceversa si è abituato a deviare per via Carpinetana Sud, quasi come se avesse cancellato dalla mente l’esistenza di via Traiana.
Pare che il lavoro sia impegnativo e costoso. Eppure, senza le potenzialità tecnologiche dell’anno 2021, c’è stato chi un tempo la via Traiana l’ha realizzata per intero. Oggi invece si lamentano mille e più difficoltà nel ripararne un pezzetto.
In ambedue i casi qui trattati, è come se chi amministra la cosa pubblica testasse di continuo il grado di reattività popolare. Dal canto loro, le amministrazioni locali non informano adeguatamente la popolazione e si trincerano dietro lo scaricabarile delle competenze sui lavori. Pare mancar loro il coraggio di allearsi con la cittadinanza contro i responsabili di gravi e inammissibili disservizi dalle ingiustificate lungaggini come quelli appena citati. Chissà, forse l’apatia popolare fa comodo, rende facile amministrare, porta a non dover pestare i piedi al potere politico-economico di turno, può essere utile a far carriera all’interno delle Istituzioni. In tal caso, fin tanto che dura, perché disturbare tale torpore?
Sempre restando nell’argomento viabilità, stiamo parlando di una politica, non dimentichiamolo, che è stata a suo tempo capace d’inventare l’espediente del limite di 30 km/h o addirittura del divieto di transito ai non residenti per evitare di asfaltare e rendere degnamente percorribili importanti arterie come, per esempio, via Casilina e via Latina, percorse quotidianamente da centinaia di migliaia di veicoli. Ridotte, si ricorderà, a un colabrodo, in alcuni casi degne di scene da post bombardamento viste in tv. Per la giustificazione il solito intercalare “non ci sono i soldi”, tanto caro alla nostra politica, pur essendo enormi le quantità di denaro che quotidianamente entrano nelle casse pubbliche. Ma ultimamente, si sarà notato, gli autoveicoli sussultano di meno grazie alla tecnica dell’asfalto mirato: piccole quantità di bitume vengono impiegate a coprire direttamente le buche. Una per una dopo qualche giorno dalla comparsa. Si sa, con quel che costa asfaltare integralmente!
Accontentiamoci del continuo vibromassaggio che ha sostituito i sussulti.
Ora, tornando all’argomento iniziale, non resta che aggiungere al pluriennale annuncio dell’apertura di via Romana quello della prossima riapertura di via Traiana. Come per quanto accaduto in via Carpinetana Nord, comunque vada a finire, sarà stata una vergogna.