Il Consiglio Comunale aperto di oggi, giovedì 24 giugno 2021, richiesto dai gruppi di minoranza, aveva all’ordine del giorno la discussione sulla “realizzazione impianto biodigestore Energia Anagni S.R.L.” ed ha visto la presenza in aula anche del presidente di Saxa Gres Francesco Borgomeo, del presidente della Società Ambiente Frosinone Lucio Migliorelli, dei rappresentanti della società A2A, del presidente del circolo anagnino di Legambiente Rita Ambrosino, del segretario generale della UILTec Frosinone Mauro Piscitelli, del presidente dell’Associazione Anagni Viva Anna Natalia e del presidente del Comitato Residenti di Colleferro Ina Camilli.
LA NOTA DELL’OPPOSIZIONE CONSILIARE
I lavori si sono aperti con la lettura da parte del Consigliere Nello Di Giulio di un documento firmato dai colleghi della minoranza (eccezion fatta per i Consiglieri Guglielmo Vecchi ed Antonio Necci di “Idea Anagni”) che qui si riporta integralmente:
I sottoscritti consiglieri comunali di minoranza Cardinali Alessandro, Di Giulio Nello, Fioramonti Fernando, Tagliaboschi Sandra e Tasca Valeriano in riferimento al procedimento all’avanzamento del progetto di realizzazione di un impianto di biodigestione e compostaggio dalla capacità di trattamento di 84000 tonnellate annue di rifiuti solidi urbani parte umida (Forsu) da parte della società Energia Anagni, intendono portare all’attenzione di questo Consiglio comunale, di questa Giunta amministrativa e dei cittadini tutti l’importante deliberazione di Consiglio n. 8 del 30 marzo 2017 avente in oggetto: “Atto d’indirizzo in materia ambientale – Moratoria per gli impianti di trattamento rifiuti” approvata all’unanimità per vietare, sul territorio comunale, la realizzazione di impianti per il trattamento dei rifiuti urbani e speciali, pericolosi e non.
La suddetta delibera al punto 1 recita: “manifestare la piena e totale contrarietà del Comune di Anagni (non la sola amministrazione!) rispetto a procedure in corso o future, all’insediamento o autorizzazione di nuovi impianti industriali di gestione dei rifiuti urbani e speciali, pericolosi e non pericolosi, che servano esigenze ulteriori rispetto a quelle comunali”
Il deliberato si compone di ulteriori sette punti esplicativi che, per giusta opportunità, si possono leggere nella copia allegata.
Lo stesso Atto deliberativo recita, tra l’altro, in premessa: “Riteniamo che il presente Atto non sia espressione di una sola componente politica potendo essere condiviso e sottoscritto da tutte le compagini”.
L’Atto riporta, infatti, l’unanimità dei voti favorevoli su un numero di 15 presenze. Tra i presenti: Tagliaboschi Sandra, Giovannelli Protani Elvio, De Luca Giuseppe e Natalia Daniele nell’attuale qualità di membri anche di questa consiliatura.
La dichiarazione in sede di Consiglio dell’allora consigliere di minoranza Natalia (oggi sindaco) conteneva: “d’accordo su tutto, do un suggerimento, perché non chiedere anche all’ASI di appoggiare questa moratoria? … ringrazio Simone Ambrosetti che ha proposto questa moratoria, ringrazio il Sindaco che ha raccolto ed integrato la proposta di moratoria, siamo molti ligi nel farla rispettare!”.
La posizione di noi sottoscritti consiglieri Cardinali, Di Giulio, Fioramonti, Tagliaboschi e Tasca è quella di ricordare a voi qui presenti ed a tutti i cittadini la portata politica ed amministrativa di questo Atto unanime di Consiglio comunale che resta per questo Ente l’unico formale Atto d’indirizzo a cui attenersi.
Oggi la nostra posizione è di rispetto, anche istituzionale, di quanto deliberato in questa sala consiliare all’unanimità dei presenti, indistintamente dai riferimenti politici e dai rapporti di maggioranza o minoranza.
E’ volontà dei sottoscritti consiglieri di favorire tutte le azioni volte a tutelare l’ambiente e la salute pubblica e di fare rigorosa applicazione dei principi di prevenzione – precauzione richiesti dalle condizioni ambientali e dallo stato di salute della popolazione del territorio.
Lo stato dell’ambiente, riconosciuto come già gravemente compromesso (area SIN), tanto da incidere negativamente sulla salute, rischia di aggravarsi contravvenendo a tutti gli impegni, ad ogni livello, per l’attesa opera di bonifica.
Per tutto quanto espresso riteniamo che la nota inviata dal Sindaco Natalia in Regione “Area di valutazione di impatto ambientale”, così come sue posizioni in altri ambiti, non rispetti la chiara volontà sancita dalla nostra città a mezzo del ridetto Consiglio comunale a voto unanime.
Cosi come ripetuto ancora dallo stesso Sindaco nella 3^ seduta di Conferenza dei servizi del 19 febbraio u.s. dove ha riaffermato il suo favorevole parere alla realizzazione del biodigestore, mentre l’assessore all’ambiente D’Ercole sembra non abbia espresso parere ed il responsabile dell’urbanistica avrebbe preso tempo per valutazioni tecniche.
Da tutt’altra parte, in rispetto ed in coerenza con la ridetta consiliare delibera di moratoria, le associazioni Anagni Viva, Legambiente, Comitato Ciociaria terra dei veleni, RETUVASA, Comitato residenti Colleferro, Fare Verde e Medici per l’Ambiente risulterebbero aver manifestato contrarietà.
Un impianto che nasce con una capacità di lavorare 84000 tonnellate di rifiuto umido l’anno, pari ad oltre 40 volte il totale rifiuto prodotto dalla città di Anagni.
Una chiara contrarietà, nella forma e nella sostanza, per salvaguardare la salute, l’ambiente ed il futuro dei nostri figli.
GLI INTERVENTI DI FERNANDO FIORAMONTI, VALERIANO TASCA E ALESSANDRO CARDINALI
Sono poi seguiti gli interventi dei Consiglieri Fernando Fioramonti, Valeriano Tasca ed Alessandro Cardinali che hanno ribadito la loro contrarietà alla realizzazione del biodigestore mentre il Consigliere Antonio Necci, membro dell’Associazione “Medici per l’Ambiente” ha ricordato gli studi fatti dall’Associazione sul tema dichiarandosi contrario.
IL SINDACO DANIELE NATALIA: “QUESTA SEDUTA DI CONSIGLIO COMUNALE PER SPIEGARE AI CITTADINI COSA SIA UN IMPIANTO DI BIODIGESTIONE”
È poi intervenuto il Sindaco Daniele Natalia per replicare alla minoranza e spiegare le scelte della maggioranza in materia: “Abbiamo pensato a questo Consiglio Comunale come ad una “operazione trasparenza” per spiegare davvero ai cittadini cosa sia un impianto di biodigestione e fugare le tante chiacchiere – alcune artatamente congegnate – che sono state fatte in questi giorni.
È stato innanzitutto chiarito che non è assolutamente vero che nel biodigestore verranno smaltiti anche i rifiuti organici provenienti da fuori, nello specifico da Roma.
In secondo luogo, è stato documentato che la tecnologia programmata per questo tipo di biodigestore è una tecnologia all’avanguardia, pulita, senza emissioni in atmosfera, né problemi di carattere odorigeno. La implementazione di questo impianto risponde al bisogno di chiudere il ciclo dei rifiuti direttamente in Provincia di Frosinone e di trasformarli in una opportunità per il territorio. Raccogliere questa sfida, entrare nel circuito virtuoso della green economy e della transizione ecologica significa non avere più problemi di emissioni, di impatto ambientale, di odori, cioè di tutte le questioni che nel corso degli anni hanno preoccupato la cittadinanza ed animato il dibattito pubblico.
Permettere l’implementazione del biodigestore significa dire un forte no alle discariche ed io, in qualità di Sindaco, mi faccio garante del fatto che ad Anagni non si ripeterà quanto è stato fatto negli anni ’80 e ’90 quando vennero autorizzate le discariche delle Casermette e di Radicina che oggi, dopo trent’anni la nostra Amministrazione sta finalmente bonificando, e che a suo tempo erano sostenute e viste come la migliore soluzione anche da qualcuno che oggi ha sposato, per convenienza politica forse, la battaglia ambientalista.
Proprio perché il nostro territorio ha subito ingenti danni dalla passata malagestione del ciclo dei rifiuti, ci siamo assicurati che nessuna criticità possa trovare spazio in questa operazione. Non possiamo nascondere la testa sotto la sabbia e far finta che vada tutto bene con i vecchi sistemi di gestione dei rifiuti, per paura di aprirci al futuro: un territorio come il nostro non può sostenere il peso delle discariche né i costi elevati del trasporto e smaltimento dei rifiuti in zone, come il nord Italia, più virtuose di noi, e che sanno come far fruttare il meglio dalla trasformazione degli scarti organici non solo dal punto di vista economico ma anche ambientale.
Come Amministrazione, grazie ad uno studio condotto, di concerto con le associazioni di categoria degli industriali, per snellire le procedure di autorizzazione, abbiamo trovato la soluzione per sburocratizzare il farraginoso ed irrazionale meccanismo del SIN in collaborazione con gli enti preposti al controllo. Le risultanze di tanti piani di caratterizzazione del suolo hanno dimostrato l’assenza di inquinanti e questo ci spinge ad affermare che il nostro territorio non è la “valle dei fuochi ciociara”. Gli studi e i rilevamenti dell’aria effettuati durante il lockdown hanno dimostrato che l’incidenza dell’inquinamento sul nostro territorio non è quella delle industrie o delle attività produttive ma essenzialmente quella derivante dal traffico autostradale, stradale o da impianti domestici vetusti. Con queste certezze scientifiche impedire la trasformazione green e circolare del territorio e l’inizio della “rivoluzione verde” per Anagni sarebbe follia. Il nostro territorio non va demonizzato ma va valorizzato nel rispetto della legge.
Proprio in relazione a questo punto voglio specificare che i processi di gestione del biodigestore verranno costantemente vagliati dall’Amministrazione Comunale e dagli altri enti preposti per avere garanzia del mantenimento nel tempo della massima efficienza. Il mio impegno morale oltre che amministrativo, sin dal primo giorno di sindacatura, è stato quello di lasciare la città migliore di come l’ho trovata. Nulla verrà fatto o potrà essere fratto senza le necessarie garanzie sotto il profilo ambientale e sanitario.
Le aziende coinvolte nel progetto, come A2A, SAF e Saxa Gress sono eccellenze nel campo dell’economia circolare, green, della trasformazione pulita dei rifiuti organici, e della valorizzazione di territori. Era facile da sindaco cavalcare l’onda emotiva e l’allarmismo, ma io ho voluto cercare la verità dei fatti e, dopo la sicurezza della bontà del processo, ho voluto metterci la faccia e scommettere sul futuro migliore per Anagni”.
LA PAROLA AL PRESIDENTE DI SAXA GRES FRANCESCO BORGOMEO E AL PRESIDENTE DI SAF LUCIO MIGLIORELLI
Il presidente del Consiglio Comunale Davide Salvati ha poi chiamato a parlare prima il presidente di Saxa Gres Borgomeo che ha evidenziato l’importanza dell’innovazione e dell’economia circolare, sviluppando la potenzialità dei rifiuti organici, poi il presidente di SAF Lucio Migliorelli ha parlato della bontà del progetto del biodigestore fornendo dati statistici aggiornati sulla raccolta differenziata in Provincia di Frosinone e sulle capacità logistiche e di trasporto, infine gli ingegneri della A2A hanno spiegato nel dettaglio il funzionamento del biodigestore ed elencando i benefici che la presenza dell’impianto ad Anagni apporterebbe.
LA PAROLA ALLE ASSOCIAZIONI
È stato poi il turno degli esponenti del mondo associativo, rispettivamente Rita Ambrosino di Legambiente Anagni, la professoressa Anna Natalia di Anagni Viva ed Ina Camilli del Comitato Residenti di Colleferro che si sono dichiarate tutte, per varie ragioni, contrarie al biodigestore mentre il segretario della UILTec Frosinone Mauro Piscitelli si è dichiarato favorevole. Il Consiglio si è chiuso dopo le repliche dei consiglieri di minoranza e della maggioranza.