“Quello che si è consumato giovedi 24 giugno in Consiglio comunale ad Anagni è l’ennesima dimostrazione di come la coerenza per alcuni in politica sia merce rara”; è quanto si legge in una nota inviata a questa redazione dal locale circolo del Partito Democratico guidato dal segretario avv. Egidio Proietti.
Un consiglio voluto e richiesto dalle minoranze che hanno giustamente ricordato una deliberazione firmata all’unanimità dei presenti nel 2017( il 30 marzo per la precisione) sotto l’amministrazione Bassetta che parlava espressamente di “Moratoria per gli impianti di trattamento rifiuti, che vietava sul territorio comunale la realizzazione di impianti per il trattamento dei rifiuti urbani e speciali, pericolosi e non, e affermava la totale contrarietà del Comune di Anagni rispetto a procedure in corso o future, all’insediamento o autorizzazione di nuovi impianti industriali di gestione dei rifiuti urbani e speciali, pericolosi e non pericolosi che servano esigenze ulteriori rispetto a quelle comunali”.
Ebbene questa delibera venne firmata come ricordato prima all’unanimità dei presenti anche da persone che allora erano in opposizione ed oggi sono in maggioranza; l’attuale sindaco Natalia il consigliere Giovannelli Protani e l’attuale assessore al bilancio De Luca infatti nel 2017 votarono a favore. Nello specifico l’allora consigliere di opposizione Natalia disse prendendo la parola testualmente: “ d’accordo su tutto, do un suggerimento, perché non chiedere anche all’Asi di appoggiare questa moratoria? e ancora ringrazio Simone Ambrosetti che ha proposto questa moratoria, ringrazio il sindaco che ha raccolto ed integrato la proposta di moratoria, siamo molto ligi nel farla rispettare”.
La domanda a questo punto ci pare più che legittima: cosa è cambiato adesso a distanza di 4 anni per il Sindaco Natalia e per la sua maggioranza?, perché non la pensa più come nel 2017 avendo invece questa volta “sposato” da subito il progetto di Energia Italia Srl, che prevederebbe la realizzazione nella zona industriale di Anagni e quindi nella Valle del Sacco ( zona SIN), di un biodigestore che sarebbe in grado di trasformare in biometano la frazione organica dei rifiuti soliti urbani ( per circa 60.000 tonnellate annue) e rifiuti lignocellulosici per la restante parte( altri 24.000 circa per un totale di 84.000 t/annue). Se consideriamo che la produzione di rifiuto umido in tutta la Provincia di Frosinone nel 2019 si attestava intorno alle 38000 tonnellate annue, si capisce come la portata di tale impianto sia sovradimensionata rispetto alle necessità dell’intera Provincia e dire che i camion che arriveranno dall’autostrada in più rispetto ad oggi saranno poche decine e non centinaia non giustifica lo stesso questo progetto.
Noi come circolo PD di Anagni siamo del parere che nonostante le rassicurazioni del primo cittadino, e dei proponenti del progetto, visti i precedenti in questa valle già abbondantemente “martoriata” sotto l’aspetto ambientale che tanto ha già dato in termini di morti e malattie, un progetto così impattante e di questa portata non ci fa stare tranquilli e non è in questo modo che si rende green la nostra città caro Sindaco, una città che dovrebbe invece basare il proprio rilancio sul turismo e non su impianti industriali di riciclo e pertanto diciamo no e faremo di tutto per porre in essere azioni a tutela della cittadinanza e di tutto il territorio”.